Milano, in Lombardia ogni mese di zona gialla significa perdere 440 milioni di euro
Confcommercio: "Ben vengano le dichiarazioni di intenti su risarcimenti immediati e contestuali alle chiusure, l’importante è che l’idea non resti solo sulla carta"
La zona gialla, che adesso equivale al minore dei danni, per le imprese non è affatto 'indolore'. Ogni mese le aziende perdono 440 milioni di euro: a tanto ammonta il conto lombardo per la zona gialla. “Le imprese soffrono ancora; per questo ci aspettiamo risarcimenti adeguati e soprattutto veloci”, dice Confcommercio Lombardia, che spiega: “Le imprese della ristorazione, 45.500 in Lombardia, strette nelle limitazioni di orario che impediscono di poter lavorare la sera, stanno perdendo il 30% del proprio fatturato. Un salasso che arriva, peraltro, dopo mesi di incertezze, chiusure e continui stop and go. È evidente che così sia difficile andare avanti”.
Le imprese aspettano il risarcimento per la zona rossa sbagliata
“Ben vengano le dichiarazioni di intenti su risarcimenti immediati e contestuali alle chiusure; l’importante è che l’idea non resti solo sulla carta perché le imprese stanno ancora aspettando una parte dei ristori promessi e il risarcimento dei danni per le serrate ingiustificate” rileva Confcommercio Lombardia.
“Stiamo parlando delle conseguenze della zona rossa imposta per errore in regione a gennaio: 600 milioni di euro che le imprese si aspettano vengano risarciti, senza se e senza ma. Ricordiamo che siamo in attesa del decreto Ristori cinque e che all’appello mancano ancora risorse per le chiusure di Natale e per i danni subiti dalle imprese del comparto della montagna. Auspichiamo, quindi, che il nuovo Governo possa imprimere quella velocità che, fino ad oggi, a tutti gli effetti, è mancata”.
“In gioco – sottolinea Confcommercio Lombardia – è la tenuta del sistema commerciale delle nostre città, già in forte sofferenza se pensiamo che, solo nei centri storici di 120 medie città italiane, sono a rischio chiusura oltre 77 mila imprese. E come ha affermato il presidente Carlo Sangalli, uno dei modi per fermare la desertificazione commerciale è proprio garantire il sostegno alle imprese più colpite dai lockdown”.
“È necessario, inoltre - conclude Confcommercio Lombardia - che la comunicazione su eventuali restrizioni avvenga con tempestività e un giusto preavviso. Altrimenti le imprese subiscono un doppio danno: per le chiusure e gli annunci tardivi. Le imprese non possono continuare a subire serrate annunciate un giorno per l’altro”.