rotate-mobile
Cronaca Chinatown / Via Paolo Sarpi

E i cinesi pronti alle "barricate" per la Ztl in via Sarpi

Presentato ricorso al Tar della Lombardia

Presenta ricorso al Tar della Lombardia la comunita' cinese di Milano contro il provvedimento del Comune che vuole istituire entro marzo una zona a traffico limitato nel distretto commerciale urbano di via Paolo Sarpi e dintorni.

La notizia e' comunicata da Francesco Wu, presidente di Uniic (Unione nazionale imprenditori italiani e cinesi), ad Adnkronos. "Quella che stiamo conducendo - dice Wu - e' una battaglia di civilta'. Come i popoli italici soggetti all'impero di Roma nel I secolo a.C. intrapresero la guerra sociale per ottenere la cittadinanza, cosi' oggi i commercianti cinesi residenti a Milano lottano per il proprio diritto al lavoro, che dovrebbe essere garantito a tutti i cittadini".

All'assemblea tenuta il 29 gennaio scorso tra i vertici di Uniic e 150 commercianti cinesi del Duc Sarpi e' stato deciso di rivolgersi all'avvocato amministrativista Elia Di Matteo per presentare ricorso al tribunale amministrativo regionale lombardo contro una misura che costringerebbe, a detta dei cinesi, alla chiusura i negozi all'ingrosso delle zone 1 ed 8 di Milano.

Tale ricorso e' incentrato sul fatto, dice Wu ad Adnkronos, "che le misure previste dal Comune provocherebbero una rottura dei rapporti tra l'amministrazione e la comunita' cinese, cosa che noi sinoitaliani non vogliamo, proprio perche' ci sentiamo tanto cinesi quanto italiani. Non difendiamo chi non rispetta le regole, ma chi vuole lavorare".

Nel ricorso l'avvocato Di Matteo, spiega Wu ad Adnkronos, espone le diverse incongruenze formali e sostanziali riscontrate nel testo del provvedimento comunale. Uniic "mette - continua Wu - la competenza dei propri membri, giovani imprenditori cinesi cresciuti in Italia, a disposizione di tutta la comunita', svolgendo una pionieristica opera a favore dell'integrazione etnica e scrivendo di fatto una nuova pagina della storia milanese".

Le previsioni Istat presentate lo scorso novembre descrivono un'Italia multietnica nel 2050, con il 17% di stranieri. "Sappiamo - dice Wu - che i nostri figli cresceranno qui in Italia. Questo e' uno dei motivi per cui ci adoperiamo, anche tramite questa lotta per i diritti, per costruire l'Italia del futuro" (fonte: adnkronos)

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

E i cinesi pronti alle "barricate" per la Ztl in via Sarpi

MilanoToday è in caricamento