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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cultura

La Provincia di Milano compie 150 anni: in mostra opere dal 1.400 ad oggi

L'esposizione sarà visitabile dal 16 aprile al 13 giugno presso lo Spazio Oberdan. La mostra si compone di dipinti, sculture e fotografie di artisti di primissimo piano

In occasione delle celebrazioni per i 150 anni della nascita della Provincia di Milano, da venerdì 16 aprile a domenica 13 giugno, presso lo Spazio Oberdan si terrà la mostra "La Provincia di Milano. 150 anni di opere e arte". Si tratta di un importante evento espositivo a cura di Nicoletta Colombo, Rosanna Pavoni e Elena Pontiggia, che mostra parte del patrimonio artistico della Provincia di Milano.

Quest'ultima infatti vanta una ricca collezione di dipinti, sculture e fotografie acquisiti nel corso della storia dell'istituzione milanese o recentemente restaurate e restituite al patrimonio pubblico, opere di vario contenuto e appartenenti ad un vastissimo arco temporale, dal 1400 ai giorni nostri. Tale patrimonio, che include anche oggetti e arredi di valore, annovera lavori di artisti di primissimo piano nella storia artistica cittadina e nazionale.

La mostra ospita una sezione dedicata alle opere tra il 500 e il 700 che intende evidenziare la ricchezza e la complessità di questo patrimonio di cui vengono sottolineate le modalità della raccolta e le finalità della sua esposizione. Tra le opere esposte vi è anche la pala di Bernardino Campi proveniente dalla Cappella Napoleonica di Limbiate.

Presenti anche alcune opere e dipinti di grande interesse collocate oggi in Palazzo Isimbardi e raccolte a partire dai primi decenni del Novecento e fino alla metà degli anni Cinquanta attraverso l'acquisto. Le opere d'arte servivqano per arredare il palazzo e adeguarlo alla sua storia e alla sua funzione e, più in generale, per dare dignità alle sedi anche periferiche della Provincia. Tra gli oggetti di grande valore il secre'taire di Giuseppe Maggiolini, la sfera celeste in pergamena dipinta di Giovanni Giacomo de Rossi del 1676, le eleganti pendole di Francesco Manfredini degli inizi del XIX secolo, i mobili Impero, i dipinti attribuiti a Philipp Peter Roos testimonianza del genere -animalista- tanto apprezzato a Milano nei primi decenni del Settecento. Questo progetto di acquisizioni vede coinvolti i grandi nomi del mercato antiquario non solo milanese, sotto la vigile direzione di Ferdinando Reggiori, grande interprete della ricostruzione della Milano post bellica.

Anche i dipinti e le sculture dell'Ottocento costituiscono un nucleo importante, ma entrano nella raccolta prevalentemente per acquisto diretto alle mostre annuali di Brera, alle mostre organizzate dalla Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente dopo il 1886, alle Esposizioni Nazionali tenutesi nel secolo XIX: si tratta di opere di pittori e scultori lombardi, con alcune eccezioni per artisti di area piemontese, veneta e napoletana. I dipinti permettono di seguire l'evoluzione dalla pittura paesaggistica, ben rappresentata da Leonardo Bazzaro, Achille Befani Formis, Eugenio Gignous, Pompeo Mariani, Luigi Bisi (presente con una tela storica, -Interno di Orsanmichele-, del 1869), Angelo Trezzini, Luigi Bianchi e Eugenio Spreafico. Di notevole rilievo una tela preziosa di Giacomo Favretto, -Amore tra i polli- (1879), da porre alla confluenza tra genere e realismo. La pittura storica di costume è rappresentata da un raffinato Lorenzo Delleani, con -Passeggiata sul Lung'Arno in Firenze-, opera scenografica realizzata nel 1872, stessa epoca di esecuzione di un saggio incisivo per il rinnovamento della pittura lombarda, -Campagna lombarda- (1871-1872) di Guido Ricci.

Le sculture del XIX secolo sono rappresentate da un marmo e da un bronzo di Enrico Butti, rispettivamente -Una seconda lezione (Stizze)- (1879) e -Il guerriero di Legnano-, nonché da un bronzo di Vincenzo Gemito, -Testa di donna napoletana- (1913).

Nella parte relativa al Novecento molte sono le sorprese riservate dalle collezioni della Provincia. Vanno notati tra gli altri: un suggestivo paesaggio di Carlo Carrà, -Capo di Atrani- (1936); uno spettacolare e monumentale dipinto di Gianfilippo Usellini largo oltre tre metri, -Lombardia verde- (1960); uno sconosciuto dipinto di Alberto Martini diviso tra Simbolismo e Surrealismo, -Figura femminile- (1925); due importanti opere del futurista Enrico Prampolini, -Architettura spaziale- (1929), esposta alla mostra "33 futuristi alla Galleria Pesaro" del 1929, e -Introspezione aerodinamica- (1930), esposta alla mostra di aeropittura di Milano del 1931. Non mancano poi intensi dipinti di artisti legati al Novecento Italiano (Alberto Salietti, Arturo Tosi, Raffaele De Grada e altri), al Chiarismo (Umberto Lilloni, Francesco De Rocchi, Attilio Alfieri), al Futurismo (Luigi Fillia, oltre al già citato Enrico Prampolini), all'Espressionismo (Lorenzo Viani). Sono inoltre esposte in mostra fotografie di autori di fama internazionale (Gabriele Basilico, Giovanni Chiaramonte, Pepi Merisio, Mario Cresci, Vincenzo Castella, Berengo Gardin, Mimmo Jodice, Luigi Ghirri, Thomas Struth, Peter Fischli.

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