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Cultura

Il piano per rilanciare i musei di Milano: nascono i "distretti museali", cosa cambia

Lo ha proposto l'assessore alla cultura Filippo Del Corno, il progetto verrà discusso in giunta

Riorganizzare i musei civici in quattro distretti per privilegiare “la prossimità nell’articolazione dell’offerta culturale”. È questo il piano presentato nel corso della commissione consiliare Cultura, nel pomeriggio i venerdì 18 dicembre, dall’assessore Filippo Del Corno. Un piano che nelle prossime settimane arriverà sul tavolo della squadra di Giuseppe Sala.

"Ripensare l’offerta museale di Milano in ottica distrettuale è un progetto nato più di un anno fa, prima del Covid — ha spiegato l’assessore Del Corno —. L’idea è quella di privilegiare la prossimità nell’articolazione dell’offerta culturale. Nella situazione che stiamo vivendo oggi questo piano ha trovato un altro orizzonte di senso. Ma non intendiamo stravolgere né la storia degli istituti museali di Milano, né le pertinenze scientifiche di conduzione di questi musei”.

I quattro distretti dei musei

I distretti mussali ipotizzati da Del Corno sono quattro: Duomo, Sempione, Giardini Porta Venezia e Ansaldo Tortona.

Il distretto Sempione comprenderà il Polo del Castello Sforzesco, i musei archeologici e l’acquario; il distretto Duomo Palazzo Reale, il Museo del Novencento, il museo del Risorgimento, Palazzo Morando, il museo Studio Messina e Palazzo della Ragione. Il distretto Giardini invece comprenderà il Gam, Pac, il museo di storia naturale, il Planetario, Casa Boschi di Stefano e Palazzo Dugnani. Infine il distretto Ansaldo-Tortona con il Mudec e i progetti speciali (Casva, Casa della Memoria, uffici reti e cooperazione interculturale, uffici arte negli spazi pubblici).

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