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'Curvy' e l'amore per il proprio corpo: il progetto 'Body Love' sbarca a Milano

6 modelle e 2 modelli "morbidi" hanno sfilato davanti all'Arco della pace per rivendicare le proprie forme rotonde: a riprenderli l'obbiettivo di Silvana Denker

Body Love. Amore per il corpo. Il proprio corpo. Questo è il messaggio della campagna di Silvana Denker, fotografa e modella curvy, che già ha fatto tappa in diverse città con la sua iniziativa, che vede protagonisti sei donne e due uomini che sfilano per le strade d’Europa in intimo, mostrandosi esattamente come sono: formose, in carne, non convenzionalmente belle, "curvy" per usare un termine attuale, che suona quasi come un vezzeggiativo.

Stavolta i fantastici otto si sono spogliati al cospetto del maestoso Arco della Pace di Milano, sabato pomeriggio, e la cosa che colpisce di più è la loro sicurezza e solarità, a loro agio come se si trovassero semplicemente davanti allo specchio nella loro camera da letto.

Body Love a Milano (foto Bianca Boretti/MilanoToday)

Quello specchio che magari le ha criticate tanto, che le ha fatte sentire inadeguate proprio come mi ha detto una delle protagoniste del flashmob: “Per anni mi sono sentita sbagliata, schiava del giudizio degli altri. Ad oggi ti dico che non mi vedrei in altro modo”, dice una delle ragazze. “Arriva infatti piano piano il momento in cui capisci che la cosa più importante è quello che pensi tu di te stessa. Non avviene affatto all’improvviso anzi è un lungo percorso che si affronta passo per passo. Un’accettazione che è una crescita, interiore e anagrafica: più si diventa grandi, più ci si allontana dal terribile e inquietante buco nero che è l’adolescenza, più si sta bene e si è sicuri di sé”, spiega un'altra.

Ogni corpo è bello a suo modo e i difetti non fanno altro che contribuire all’opera d’arte che è la nostra vita. E all’incitamento di Silvana, che come un gladiatore in tacchi a spillo grida: Do you feel good? Rispondono a squarciagola con le braccia al cielo: "Sì!". Un inno alla bellezza e alla gioia di essere vive e forti e vere. Non sono mancati neanche gli apprezzamenti di alcuni ragazzi, che si godevano lo spettacolo, rafforzando il concetto “non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace”.

E come biasimarli? Sono sorridenti, divertenti, solari, donne incredibilmente coraggiose. Donne che magari la vita ha messo alla prova perché, si sa, le persone possono essere crudeli quando si trovano di fronte a chi è diverso, a chi non incarna l’ideale di perfezione che la società impone. Donne dalle misure come quelle di Marlyn, che probabilmente in questo secolo non sarebbe stata presa in considerazione, sarebbe stata più volte rifiutata da agenzie e non sarebbe di certo entrata nella tanto ambita taglia 38.

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