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"Fare il vescovo di Milano non è un'impresa per eroi solitari": Mario Delpini entra in Duomo

Ingresso ufficiale nella diocesi ambrosiana

"Fare il vescovo di Milano non è impresa per eroi solitari". Sono le prime parole del nuovo arcivescovo, monsignor Mario Delpini, che domenica ha fatto il suo ingresso nella diocesi ambrosiana.

Prima tappa Sant'Eustorgio (ad attenderlo il sindaco Beppe Sala), quindi il Duomo, dove il nuovo arcivescovo è entrato fra gli applausi il accanto al suo predecessore il cardinale Angelo Scola. Presenti fra gli altri il prefetto Luciana Lamorgese, il presidente della Lombardia Roberto Maroni, il presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo e diverse altre autorità di tutta la diocesi ambrosiana (che include territori anche di altre province).

Insediamento nuovo vescovo (foto Melley/Cherchi - MilanoToday)

In prima fila anche i famigliari di monsignor Mario. Piazza Duomo (chiusa alle 14.30 per ragioni di sicurezza), è stata transennata e ai varchi i controlli con il metal detector. Tutti sono controllati allo stesso modo inclusi i sacerdoti venuti a concelebrare la messa. In piazza, per chi non entrato in Duomo, sono stati allestiti due maxischermi (sotto video Teresa Soldano).

Il nuovo arcivescovo ha chiesto di usare i termini "fratelli e sorelle" per tutti i fedeli e anche per gli atei e per i fedeli di altre religioni, a cominciare da quella islamica. "Anche a loro mi rivolgo con una parola", ha detto, che "è speranza di percorsi condivisi e benedetti da una presenza amica di Dio". Ai "figli di Israele" invece, ha detto che "abbiamo troppo poco condiviso la vostra sofferenza" ma che "abbiamo troppe cose comuni per precluderci un sogno di pace comune". Delpini ha spiegato di volere continuare nel solco dei suoi predecessori "in comunione affettuosa, coraggiosa e grata con il santo Padre, papa Francesco". "In particolare - ha aggiunto - possiamo fare memoria della responsabilità missionaria che ha caratterizzato il magistero dei Vescovi degli ultimi decenni proprio a sessant'anni dalla conclusione della Missione di Milano indetta e vissuta da Giovanni Battista Montini nel 1957", quando era arcivescovo di Milano, prima di diventare papa Paolo VI.

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