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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cultura

Gli scatti di Kubrick in mostra al Palazzo della Ragione

Le atmosfere di New york immortalate dal famoso regista da quando aveva 14 anni. L'esposizione si potrà visitare sino al 4 luglio

Trecento scatti di Kubrick, tratti da un patrimonio di circa 20 mila negativi inediti, da oggi venerdì 16 aprile e sino al prossimo 4 luglio saranno esposti in anteprima mondiale a Palazzo della Ragione di Milano. La mostra "Stanley Kubrick fotografo", curata da Rainer Crone e realizzata dal Comune di Milano e da Giunti Arte Mostre Musei, in collaborazione con la Library of Congress di Washington e il Museum of the City of New York, indaga un aspetto finora poco conosciuto della carriera del grande regista statunitense che scattò le sue photo-stories per la rivista americana Look.

"Si tratta di una mostra che racconta anzitutto lo sguardo di Kubrick", spiega l'assessore alla Cultura di Milano, Massimiliano Finazzer Flory. "Conosciuto ai più per gli indimenticabili film, che hanno segnato la storia del cinema, Kubrick si è brillantemente distinto per la sua attività di fotoreporter. Una carriera fotografica che si è dispiegata all'insegna della ricerca dell'anima dei personaggi ritratti al pari degli ambienti con una personalissima visione del reale e dei suoi stratificati livelli di significato", conclude l'assessore.

L'esposizione rivela un modo inedito di fare fotografia, una delle passioni che Kubrick, ancora minorenne, ereditò dal padre che gli regalò la prima macchina fotografica al compimento dei suoi 14 anni. La prima fotografia viene pubblicata il 26 giugno 1945 e ritrae un edicolante affranto per la morte di Roosevelt: non solo una fotografia, ma un racconto. Che, in questo come negli altri scatti, vede la mano di Kubrick come regista delle storie costruite e raccontate attraverso i personaggi.

Per ottenere un risultato che facesse apparire le pose più naturali possibili, Kubrick metteva in atto una serie di stratagemmi per passare inosservato: nascondeva, ad esempio, il cavo della macchina fotografica sotto la manica della giacca e l'interruttore nel palmo della mano.

Il percorso espositivo. E' organizzato in due parti. La prima, divisa a sua volta in sette sezioni, ha un'introduzione, Icone, nella quale vengono presentate le immagini simbolo delle storie che l'occhio dell'obiettivo di Kubrick ha immortalato. Come Portogallo che racconta il viaggio in terra lusitana di due americani nell'immediato Dopoguerra; e ancora Crimini, che testimonia l'arresto di due malviventi seguendo i movimenti dei poliziotti fino alla cattura.

Dopo le sezioni dedicate a Betsy von Furstenberg e ai piccoli 'shoe shine' (i lustrascarpe), le istantanee del regista raccontano la vita della Columbia University, dove l'America formava la sua classe dirigente, e del Campus Mooseheart nell'Illinois, residenza universitaria nata per educare gli orfani di guerra. La seconda parte del percorso accompagnerà il visitatore ad ammirare le immagini dedicate al giovane Montgomery Clift (colto nel suo appartamento) o quelle del pugile Rocky Graziano.
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