rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cultura

L’anima dell'argilla di Lorenza Morandotti

La mostra personale dell'artista milanese sarà visitabile dall'11 al 19 maggio 2010 presso l'Oratorio di Sant'Ambrogio. Le opere dell'espozione sono realizzate in argilla e raggruppate in 5 sezioni tematiche

S'intitola "Anime della terra - spirito e materia" la mostra personale dell'artista milanese Lorenza Morandotti che espone le sue opere in argilla per la prima volta nel capoluogo lombardo presso l'Antico Oratorio della Passione della Basilica di Sant'Ambrogio dall'11 al 19 maggio.

L'inaugurazione è fissata martedì 11 maggio dalle ore 18,00 alle 22,00. Martedì 18 maggio chiuderà la mostra un finissage durante il quale verrà presentato il libro "L'argilla condivisa", nato dall'incontro dell'artista con Frère Daniel de Montmollin, uno dei fondatori della comunità di Taizé e guida di un gruppo di ceramisti impegnati, oltre che nella produzione anche nella trasmissione: nel presentare l'argilla creano situazioni di apprendimento accompagnando la persona a scoprire risorse ed emozioni assopite.

Materia, allievo e maestro creano un'alleanza dove ognuno è coinvolto in un percorso di scoperta reciproca. "Guardare e toccare", questo il titolo della serata, è un invito a non essere passivi, a farsi coinvolgere: il pubblico avrà la possibilità di entrare in contatto diretto con questa materia tanto povera quanto speciale.

«La terra, intesa come argilla, è una materia povera, pesante, sporca ed inerte. Eppure la sua plasticità e la sua capacità di accogliere e trattenere le impronte invita chi la tocca a trasformarla per formare qualcosa di utile, di bello, a volte di sacro, che comunque incarna lo spirito e la volontà di chi crea.», dichiara Lorenza Morandotti. Oltre a dedicarsi all'attività artistica presso la storica Fornace Curti di Milano, l'artista mette le sue competenze tecniche e di gestione della relazione con la persona, apprese nella formazione di arteterapia, a disposizione di chi desidera affrontare un percorso di formazione, apprendimento e conoscenza di sé attraverso l'uso dell'argilla.

La mostra accoglie una trentina di opere tra sculture e installazioni, raggruppate in cinque sezioni:
Anime della terra, anime sottili che emergono dalla crosta terrestre, in solitudine, in coppia, in contemplazione, a volte accartocciandosi a volte intersecandosi, in una danza continua tra solitudine e relazione. Le anime in porcellana nella loro candida sottigliezza contrastano con la crosta terrestre materica, a volte esplosa, a volte fusa, che evoca luoghi del cosmo. La materia diventa spirito.
Donne della terra, donne di roccia, solide, pesanti, sedimentate, erose dagli eventi, sempre capaci di contenere ed offrire. Archetipo senza tempo della terra madre.
Donne dello spirito, figure essenziali, eleganti e silenziose. Avvolgono, proteggono ed offrono un grembo ovale, sintesi della capacità nascosta di generare vita. Qualcosa di universalmente sacro.
Uomini della terra, sagome antropomorfe montate su pannello con gradinate cromatiche in acrilico. Metafora dell'uomo sempre in affanno, destinato in eterno a scalare qualcosa.
Energie della terra, serie di lavori nati da acqua terra e fuoco, che rappresentando se stessi evocano la potenza e la ricchezza di queste energie vitali.

L'Antico Oratorio della Passione di Sant'Ambrogio.
Costruito nel 1477 insieme all'annesso chiostro e decorato con affreschi di Bernardino Luini, dopo aver accolto la confraternita di S. Maria della Passione da cui prende nome, fu requisito nel '700 e adibito a vari usi. Dal 2000 ospita mostre d'arte.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L’anima dell'argilla di Lorenza Morandotti

MilanoToday è in caricamento