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Cultura

A Milano apre una mostra sulla pandemia

Si chiama CoviDiaries e verrà ospitata alla Fabbrica del Vapore

Si chiama CoviDiaries ed è la mostra fotografica sui segni indelebili lasciati dalla pandemia. Alla Fabbrica del vapore di Milano dal 29 gennaio al 25 frebbraio, era già stata esposta a Bergamo nel 2020. A entrata gratuita, sarà visitabile ogni giorno dalle 10.30 alle 19.

Organizzata dalla sede espositiva, dall'associazione fotografica e agenzia Parallelozero, in collaborazione con il Comune di Milano, la rassegna raccoglie testimonianza, volti ed eventi chiave degli ultimi due anni. Ad aspettare i visitatori 60 scatti divisi tra diversi gruppi tematici, tutti molto attuali, dall'impatto sociale alle conseguenze economiche, passando per l'emergenza sanitaria e la campagna vaccinale. A snodarsi un'articolata narrazione dei cambiamenti che il virus ha imposto nelle vite di tutti.

"Fin da subito come Parallelozero abbiamo sentito l'esigenza di realizzare una sorta di scatola della memoria, da aprire quando tutto questo sarebbe finito - afferma Sergio Ramazzotti, giornalista, fotografo e cofondatore di Parallelozero -. È con questo presupposto che abbiamo creato CoviDiaries. Oggi che si avvicina il secondo anniversario dell'inizio della pandemia, benché non siamo ancora usciti dal tunnel, ci sembra il momento giusto di aprire quella scatola, e vedere cosa contiene. È un atto simbolico, che ci auguriamo possa tenere vivi o riportare a galla i ricordi di un'esperienza collettiva durante la quale ci siamo scoperti capaci di cose che non sospettavamo, e che ci hanno resi orgogliosi di essere cittadini del nostro Paese. Ed è anche un modo per rendere un tributo e, ci auguriamo, dare un senso alle troppe vittime del virus". 

"Ogni giorno - scrive Parallelozero - fin dalle primissime fasi della pandemia, e fino a oggi, i nostri fotogiornalisti hanno raccontato la cronaca quotidiana di un Paese colpito duramente come pochi altri al mondo, ma che come pochi altri ha saputo rimboccarsi le maniche e affrontare l’emergenza. E poi la ripartenza, la campagna vaccinale, le trasformazioni che la pandemia ha portato nelle nostre società e nelle nostre vite". "Con CoviDiaries - continua l'associazione - abbiamo dato forma a questa narrazione, che vuole essere sia un tributo, sia soprattutto un memento: per non dimenticare ciò che abbiamo saputo essere, ciò che siamo e ciò che abbiamo l’opportunità di diventare in futuro. Perché, come recita un proverbio cinese, quando soffia il vento del cambiamento, c’è chi costruisce un riparo, e chi un mulino a vento".

Le immagini in mostra saranno accompagnate dai brani di Quarantine Scenario dei Casino Royale. L'esposizione, che incluede anche proiezioni, è inoltre legata a una serie di incontri sui diversi temi venuti a galla insieme alla pandemia. Nei quattro appuntamenti previsti (a partire dal 3 febbraio ogni giovedì alle 18) esperti e rappresentanti di rilievo di diversi ambiti (ricercatori, scienziati, innovatori, imprenditori, filosofi, urbanisti, sociologi, virologi, economisti e policy maker) si confronteranno sul presente in un confronto aperto e rivolto al futuro sui temi cruciali imposti dalla pandemia: le nuove povertà e il welfare, la socialità e i giovani, la cultura e lo spettacolo, la sanità locale e globale, il lavoro e l’impresa.

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