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Cultura Ortles / Via Gargano, 15

Il Plastic riapre, il Bitte trasloca: come cambia la notte milanese

Lo storico locale di Viale Umbria riapre venerdì 18, ma in una location tutta nuova. E anche il Bitte, noto Arci della Barona, è stato "sfrattato": "I soliti loft pettinati..."

Nei giorni in cui Macao monopolizza o quasi l'attenzione dell'intellighenzia meneghina, la Milano by night cambia forma. Locali che chiudono e riaprono da un'altra parte. E che fanno parte, a tutti gli effetti, della cultura della città. Il Plastic e il Bitte, diversi ma simili: per entrambi, da quest'anno, sarà nuova vita.

Il Plastic, storico locale dell'electro-indie, dopo due mesi e mezzo di chiusura riaprirà i battenti. Ma la sede di viale Umbria non esisterà più. La nuova location è ben più a sud, in zona Ripamonti, precisamente in via Gargano 15: qui venerdì 18 andrà in scena la riapertura (non dubitiamo, scoppiettante) di una delle discoteche più amate dal popolo dei nottambuli milanesi. Che sicuramente faranno la fila davanti al nuovo Plastic nella serata inaugurale, la "London Loves" del venerdì che l'ha reso celebre in tutta Europa.

Riaprirà la sua stagione estiva anche il Bitte, circolo Arci di via Watt popolatissimo dagli amanti dell'elettronica e del revival anni '60 in stile "Twist and shout". Ma anche lui tra poco non sarà più lo stesso. Lo staff del locale ha comunicato il trasloco al termine della programmazione invernale, previsto per fine maggio. Da giugno a settembre due nuovi luoghi all'aperto, poi lo spostamento definitivo. Dove, ancora non si sa.

E non manca, da quanto si legge sul sito del Bitte, un po' di polemica: "Lo stabile di Via Watt 37, ove nacque il Bitte rilanciando uno stabile fatiscente, sarà interessato all’ennesimo progetto di edilizia privata in area industriale. Insomma i soliti loft pettinati e studi professionali di lusso, in barba al piano regolatore e comunque privando l’area Barona di un polo importante per l’aggregazione giovanile e musica della zona".

Parole che, alla luce di quel che sta accadendo dentro e fuori dalla torre Galfa, hanno un suono ancor più duro: "Idea geniale a nostro modesto parere mettere in strada una delle poche realtà che si possono permettere tali affitti in una zona sempre più anonima, ormai vuota, con innumerevoli proprietà sfitte, aziende che se ne vanno ed una bolla immobiliare ormai prossima a scoppiare".

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