Milano, il Politecnico ha comprato una pagina sul Corriere per difendere i corsi in inglese
La pubblicità è comparsa nella giornata di giovedì sul quotidiano di via Solferino
Una pubblicità a tutta pagina sul Corriere della Sera per difendere i corsi in lingua inglese, oggetto di un caso giudiziario. È quanto ha fatto il consiglio consultivo del Politecnico di Milano nella giornata di giovedì 5 aprile. "L’insegnamento in inglese al Politecnico di Milano non lede il diritto allo studio ma favorisce il diritto al lavoro", recita la reclame.
"L'insegnamento in inglese al Politecnico di Milano non lede il diritto allo studio, ma favorisce il diritto al lavoro."
— Politecnico Milano (@polimi) 5 aprile 2018
Così si apre il messaggio che l'Advisory Board del nostro ateneo ha pubblicato oggi sul @Corriere pic.twitter.com/hDZEfvJk61
La vicenda
Nel febbraio 2012 il Politecnico aveva annunciato che dal 2014 ci sarebbero state intere lauree magistrali in lingua inglese, a introdurre questa possibilità era stata la riforma Gelmini, nel 2010. La risposta di 150 docenti arrivò ad agosto 2012 con un ricorso al Tar, i professori sostenevano che i corsi in inglese avrebbero dovuto limitarsi a affiancare quelli in italiano senza sostituirli. Il verdetto del tribunale amministrativo regionale arrivò nel maggio del 2013 e diede ragione ai professori e così anche il consiglio di Stato, a fine gennaio 2018.
Le motivazioni del Poli
La finalità dei corsi di laurea interamente in inglese, fortemente voluti dal "Poli", è ovviamente quella di attrarre il più possibile studenti da tutto il mondo, così come abituare i propri studenti (anche italiani) ad avere a che fare con la lingua inglese per l'uso tecnico, che poi sarà utile a livello lavorativo. Di contro, i docenti che avevano presentato ricorso sostenevano il rischio che le lezioni diventassero più superficiali e meno approfondite, nonché una difesa dell'uso delle lingue nazionali per il sapere e la conoscenza.