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Cultura

Salone del Libro, addio Lingotto: gli editori preferiscono Milano

All'associazione degli editori piace di più il progetto in collaborazione con Fiera Milano. La sconfitta della neo sindaca 5 Stelle Appendino. Tutti i retroscena

E' ufficiale, il Salone del Libro traslocherà da Torino a Milano. Lo ha reso noto l'Associazione Italiana Editori (Aie), il cui consiglio generale ha deliberato di intraprendere la strada di una joint venture con Fiera Milano. Una nuova società, quindi, che promuoverà il libro a livello nazionale, realizzando anche "fiere" in giro per l'Italia.

Nella parte finale del comunicato, l'augurio da parte dell'Aie di «continuare con le istituzioni piemontesi e la Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura una collaborazione» per realizzare «eventu per lo sviluppo della lettura». Una frase, però, che suona quasi di circostanza rispetto alla notizia principale. Ovvero il fatto che il Salone del Libro non si svolgerà più a Torino.

La decisione - secondo il presidente dell'Aie, Federico Motta - era stata presa già il 25 febbraio 2016, ma si è aspettato a deliberarla per "rispetto" del voto amministrativo che ha eletto il nuovo sindaco di Torino (Chiara Appendino del Movimento 5 Stelle). E non è stata una "passeggiata" nemmeno la votazione del 27 luglio: 17 hanno votato a favore di Milano, 7 a favore di Torino e 8 si sono astenuti. Cinque infine coloro che non hanno votato. 

In lizza due progetti differenti. Da una parte il mantenimento del Salone di Torino, dall'altra "MiBook" (ma il titolo è ancora da definire) alla Fiera di Rho. Ha vinto quest'ultimo. Inutile l'appello congiunto del presidente della regione Piemonte Sergio Chiamparino (Pd) e del sindaco di Torino Chiara Appendino (5 Stelle), la strada per Milano è stata imboccata.

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