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Cultura Porta Ticinese / Via Gaudenzio Ferrari, 11

Chiude un'altra sala di Milano: addio al Teatro-i

Battenti serrati per sempre entro fine anno

Un altro teatro di Milano non è sopravvissuto. A chiudere questa volta è il Teatro i di via Gaudenzio Ferrari, 11, zona Darsena, che non riaprirà più dopo la fine del 2022.

Sulla pagina social della sala è comparso un annuncio dell'imminente chiusura, con un ringraziamento al pubblico che in questi anni ha assistito agli spettacoli del Teatro i. "Poter dire - si legge nel post - di aver visto entrare nel nostro teatro - senza foyer, senza camerini, alto appena quattro metri – spesso per la prima volta a Milano, Edoardo Sanguineti, Rodrigo Garcia, Stefano Massini, Forced Entertainment, Ricci/Forte, il Royal Court Theatre con Martin Crimp e Mark Ravenhill, Ontroerend Goed, come se fossimo stati molto più grandi di quello che eravamo, come se avessimo avuto una specie di ultravista che ci permetteva di intercettare scintille, è qualcosa che oggi ci fa un po’ impressione. Sarà per questo che, infatti, non lo diciamo spesso".

"Poter dire di avere lavorato per diciotto anni ci fa credere di essere stati bravi, un poco coraggiosi, sicuramente molto testardi, nonostante le difficoltà e le stanchezze, nonostante un palco che si faceva sempre più stretto e nonostante il tempo che fa cambiare le città, le persone, le azioni, e anche noi  - continuano dal Teatro -. Ma è solo con gli occhi del dopo che alcune cose si vedono, nel mentre, nell’oggi, le cose si fanno. In fondo, dirsi di essere stati bravi ha il sapore delle cose che finiscono. E così, appena maggiorenne, a dicembre 2022, Teatro i chiude". I gestori spiegato poi che hanno tentato di evitare la chiusura, o quanto meno di rimandarla, ma che questo, purtroppo, non è stato possibile. Diverse le difficoltà che hanno congiurato contro l'attività teatrale, dall'aumento delle sale in città, alle maggiori difficoltà per accedere a finanziamenti pubblici e privati.

"Qualche anno fa - conclude il post, firmato Renzo Martinelli, Federica Fracassi, Francesca Garolla -, nel 2016, avevamo lanciato una campagna di solidarietà il cui motto era 'Non vogliamo resistere, vogliamo esistere'. Abbiamo resistito per sei anni ancora, ma in questi sei anni abbiamo potuto esistere solo estemporaneamente. Ed è per questo, con molto orgoglio e molta felicità per le cose fatte e molto, moltissimo dispiacere per quelle che non riusciremo a fare, che chiudiamo questo lungo e, per noi, incredibile percorso. Ma non prima di ringraziare Lela Talia, la nostra direttrice organizzativa, che è con noi da più di dodici anni ed è ed è stata uno dei tasselli più solidi del nostro viaggio. E subito dopo i nostri collaboratori, passati e presenti. Ora grazie a tutti, ma proprio a tutti, quelli che ci hanno donato tempo, confronto, cura e possibilità".

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