rotate-mobile
Economia

Rivoluzione A2A: consiglio unico e vendita delle quote comunali

Se ne discute a Palazzo Marino dopo il nuovo patto di sindacato tra Milano e Brescia

A2A è pronta a non avere più la gestione "duale" tra Milano e Brescia e quindi a tornare ad un unico consiglio d'amministrazione, che tra l'altro consentirà alcuni risparmi economici. Lo hanno deciso le giunte delle due città, approvando le linee guida del nuovo patto di sindacato. Secondo l'accordo, la quota azionaria "sindacata" sarà del 50% più due azioni, una per il comune di Milano e una per il comune di Brescia. Tutto ciò che in eccesso è ora posseduto dai due comuni sarà messo sul mercato nel 2014.

A conti fatti la quota che verrebbe messa in vendita nel 2014 da Palazzo Marino sarebbe quindi piuttosto bassa. E in consiglio comunale - nelle commissioni competenti - è iniziato il dibattito tra chi, come gran parte del centrodestra, vorrebbe mettere sul mercato ben di più (ma anche Marco Cappato dei Radicali è su questa linea) e chi, come il presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo, sostiene che sia importante che A2A non guardi solo agli utili ma anche alla tutela ambientale e alle energie rinnovabili, stando al fianco della politica su questi temi.

"La modifica della governance non è una mancanza di fiducia verso gli attuali amministratori", ha invece sottolineato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia durante la seduta di lunedì della commissione. Oggi i consiglieri di A2A sono 23, ovvero 15 del consiglio di sorveglianza e 8 del consiglio di gestione. Si ridurranno a 17, cioè 14 membri del cda (5 da Milano, 5 da Brescia, 3 dalle minoranze e l'amministratore delegato) e 3 del collegio sindacale.

Per Pisapia si tratta di tagliare il 25% degli emolumenti, ora di un milione e mezzo all'anno.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Rivoluzione A2A: consiglio unico e vendita delle quote comunali

MilanoToday è in caricamento