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Economia

"Spending review" dell'acqua: basta con quella potabile nei laghetti dei parchi

Il Comune di Milano pronto a convertire l'acqua potabile con quella di falda, che costa meno, per il Parco Sempione e i Giardini Pubblici di Porta Venezia

Non verrà più utilizzata l'acqua potabile per riempire e alimentare i laghetti nei parchi del centro di Milano, bensì l'acqua di falda. Il Comune di Milano ha dato incarico a MM, che gestisce la rete idrica meneghina, di studiare la sostituzione dell'approvvigionamento per i laghetti presenti al Parco Sempione e ai Giardini di Porta Venezia (Montanelli), con l'obiettivo di risparmiare acqua potabile.

«E' un'operazione di rispetto verso un bene prezioso, che verrà risparmiato a vantaggio dell'ambiente», hanno dichiarato Marco Granelli e Pierfrancesco Maran, assessori all'ambiente e al verde. Inutile aggiungere che il risparmio sarà anche di tipo economico, visto che l'acqua potabile costa di più rispetto all'acqua di prima falda.

C'è una ragione storica per la quale si utilizzava l'acqua potabile: quella di falda era decisamente meno disponibile, visto che Milano era una città ricca di industrie che sfruttavano appunto la falda acquifera per approvvigionarsi. Con il venire meno delle industrie in città, da decenni ormai l'acqua di falda si è alzata ed è diventata abbondante. Tanto vale, quindi, usare questa per i laghetti, dove non è previsto il consumo umano. 

I lavori non sono ancora partiti: si calcola che, per l'inizio del 2020, ma forse anche prima, saranno state effettuate tutte le sostituzioni di materiale richieste per modificare la fonte dell'acqua nei laghetti. Il costo complessivo si aggira sui 900 mila euro per entrambi i parchi (più o meno divisi a metà), mentre il risparmio successivo in termini economici sarà di almeno 500 mila euro all'anno.

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