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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

La Lombardia è tra le regioni più "bio" d'Italia ed Europa: investiti 13,6 milioni in 5 anni

Lo ha detto l’assessore all’Agricoltura, Fabio Rolfi in merito al Rapporto 2020 sul bio italiano

“La Lombardia agricola è sempre più green, attenta al benessere animale e alla sostenibilità ambientale dei cicli produttivi. Abbiamo detto stop ai fanghi industriali nei campi e abbiamo il 30 per cento degli impianti di biogas agricoli presenti a livello nazionale. I dati sulle coltivazioni biologiche nelle diverse regioni lo dimostrano ulteriormente e certificano la bontà degli investimenti fatti dalla Regione in questi anni”.

È quanto ha detto l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Fabio Rolfi in merito al Rapporto 2020 sul biologico italiano elaborato dal Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica e presentato giovedì mattina a Roma da Ismea e Coldiretti.

“La Regione Lombardia – ha ricordato – in questi anni ha destinato 13,6 milioni di euro a 1.174 aziende agricole per la conversione e il mantenimento del biologico. Una cifra eccezionale che ha lanciato la nostra regione come una delle realtà del biologico più importanti in Italia e in Europa”.

“C’è molta sensibilità dei consumatori – ha aggiunto – sia in Italia che all’estero sui prodotti biologici e sulla sostenibilità ambientale dei sistemi di produzione. Per questo la Regione vuole investire ulteriormente in questo settore e nelle aziende che ci credono”.

La Lombardia fa registrare oltre 56.667 ettari coltivati a biologico, in aumento del 5,1% in un anno. Tra le principali produzioni biologiche in Lombardia, si legge nel rapporto, ci sono i cereali (25.077 ettari), le colture foraggere (12.623 ettari) e la vite (4.055 ettari), mentre il numero degli operatori sale a 3.238 con un incremento del 3% in un anno.

Oltre ai controlli sulle produzioni e sul commercio dei prodotti biologici da parte degli organi accertatori quali NAS, ATS, ICQRF, Carabinieri Forestali, dal 2016 la Regione Lombardia svolge attività di vigilanza sulle produzioni biologiche, verificando l’operato degli Organismi di Controllo di concerto con il Dipartimento dell’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e Repressione Frodi nazionale.

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