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Costruire case a Milano costerà quasi il 40% in più

L’importo medio aumenta del 37,92%. Il territorio diviso tra fascia centrale ed esterna per sostenere i processi di riqualificazione

Sarà più costoso costruire case a Milano. Lo ha deciso il consiglio comunale durante la seduta di mercoledì 17 maggio, seduta durante la quale è stata approvata la delibera di Giunta che aggiorna il costo degli oneri di urbanizzazione con un incremento medio pari al 37,92%. Il provvedimento è passato con 16 voti favorevoli.

L’aggiornamento, il primo dopo 15 anni, "si è reso necessario per recepire le disposizioni normative in materia, anche in considerazione del forte aumento dei valori degli investimenti immobiliari in città degli ultimi anni - ha spiegato palazzo Marino attraverso una nota -. L’amministrazione ha deciso di farlo seguendo un principio equitativo e redistributivo, e continuando a favorire i processi di rigenerazione urbana soprattutto nelle aree meno centrali".

Il parametro utilizzato per l’aggiornamento è l’indice Istat relativo al prezzo delle opere di urbanizzazione, ovvero il costo di costruzione di un fabbricato residenziale: l’incremento accumulato fino ad oggi si attesta sul 37,92%. Fermo restando l’obiettivo, il Comune ha però deciso, per la prima volta, di differenziare il peso degli oneri contributivi in modo da non penalizzare gli interventi di riqualificazione nelle aree di rigenerazione urbana, dividendo il territorio di Milano in due grandi fasce: quella più centrale, corrispondente al centro storico e all’area immediatamente contigua, e quella che invece si trova al di là della circonvallazione esterna, peraltro decisamente più estesa (con una superficie pari all’84,13% della complessiva).

Alla base dei calcoli utili al bilanciamento è il differente carico urbanistico nelle due fasce: su quella centrale pesano i costi manutentivi a kmq (ad esempio di strade, arredi, servizi) mediamente doppi, la maggiore attrattività per i cosiddetti city users, le superiori densità abitativa e concentrazione di servizi.

Dal comune puntualizzano che il 90% degli interventi in città è composto da opere di ristrutturazione, riqualificazione e sostituzione dell’esistente, "una fattispecie per la quale già ora è prevista una riduzione dei costi degli oneri fino al 68% - chiosano da palazzo Marino. Quanto agli interventi di nuova edificazione, che rappresentano la parte residuale del totale, la rivalutazione degli oneri in tutta la fascia esterna rimarrà contenuta al 10%, e solo nella parte centrale arriverà al 113%".

"È giusto e doveroso ricalibrare gli oneri di urbanizzazione dopo tanti anni di fermo, e farlo in base ad un’ottica di rigenerazione, quindi anche alla fascia territoriale, rappresenta una novità importante che riteniamo corretto introdurre - ha chiosato l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi -. L’obiettivo è pesare meno nelle zone fuori dal centro storico, anche per favorire i progetti di rigenerazione. Questo nuovo metodo risponde anche ai diversi costi di manutenzione nelle aree cittadine, più alti in quelle centrali, dove i flussi abitativi e lavorativi sono più consistenti. Importanti anche le riduzioni previste, tra cui quelle per interventi edilizi di neutralità carbonica, che vogliamo sostenere, e quelle per l’edilizia residenziale sociale (in questo caso gli oneri vengono azzerati), che vogliamo incrementare il più possibile".

Le riduzioni che restano in vigore

Resteranno in vigore le riduzioni già oggi applicate, cui se ne aggiungono altre di nuova previsione: in particolare, nel caso di edificazioni che rispondono ai criteri di neutralità carbonica è prevista la riduzione del 20% del costo di costruzione se destinate a funzioni private, e del 50% se ospiteranno servizi convenzionati con il Comune (fino al 60% in caso di servizi per l’infanzia, fascia 0/3 anni). Rilevante l’innovazione per gli alloggi in edilizia sociale convenzionata in sostituzione dell’edilizia libera, per i quali è previsto l’azzeramento, mentre per le residenze studentesche universitarie convenzionate il 50%.
Aggiornate le riduzioni degli oneri per i servizi privati: abbattimento totale se convenzionati e tra l’80% e il 90% se comunque riconosciuti di interesse pubblico.

Per gli interventi su immobili dismessi è previsto un surplus del contributo di costruzione del 60% nella fascia centrale e del 20% in quella periferica, calcolato sul bonus volumetrico (10% massimo) concesso in presenza di nuovi progetti di recupero edilizio. Le maggiorazioni riguardano anche il recupero abitativo dei sottotetti (più 10% per la fascia centrale e più 3% per la periferica), gli interventi di logistica o autotrasporto (più 50%) e nel caso di consumo di suolo agricolo (da più 5 a più 30%). Il 10% delle entrate derivanti dalla maggiorazione degli oneri sarà destinato ad opere concordate con i Municipi.

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