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Economia

Stop all'asporto dopo le 18, mazzata per i bar di Milano: "Perderemo il 50% del fatturato"

La misura riguarda solo i bar ed è stata varata dal governo per evitare possibili assembramenti

Costerà caro lo stop all’asporto dai bar alle 18 (misura che verrà introdotta dal governo con le nuove misure anticovid a partire da sabato 16 gennaio). Il blocco, deciso per evitare assembramenti all’esterno dei locali, si tradurrà in una ulteriore contrazione del fatturato pari al 50% per i bar di Milano, secondo le stime di Confcommercio.

La restrizione sull’asporto arriva in una situazione drammatica: stando a quanto riferito dall’associazione i locali all’ombra della Madonnina, nel solo mese di dicembre, hanno registrato un crollo del volume d’affari pari al 75% (nell’hinterland la cifra si attesta intorno al 66%). Non solo, si è alzata notevolmente la quota di operatori che ritiene la propria attività a rischio chiusura: il 91% degli imprenditori milanesi intervistati da confcommercio ha dichiarato che rischia di dover abbassare la saracinesca.

"I dati evidenziano ancora una volta le grandi difficoltà del settore, danneggiato dall'evoluzione della pandemia che trasferisce danni aggiuntivi ad un comparto letteralmente al collasso, mettendo a rischio il modello del pubblico esercizio italiano, diffuso e qualificato – ha spiegato Lino Stoppani, presidente di Epam (Associazione pubblici esercizi Confcommercio Milano, Lodi) e Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi Confcommercio) —. In aggiunta, questo ‘accanimento normativo’ crea confusione, ha scarsa efficacia sanitaria e impedisce qualsiasi programmazione sul futuro delle imprese, alimentando, oltre ai danni economici, preoccupazione, disagi, disperazione, che hanno effetti anche sulla coesione sociale del Paese".

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