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Il bilancio

Pochi dividendi dalle partecipate: e il comune di Milano chiede aiuto al governo

Il sindaco Sala incontrerà il 22 aprile il ministro dell'economia Franco

L'incontro tra il sindaco di Milano Beppe Sala e il ministro dell'economia Daniele Franco si terrà alla fine della prossima settimana, venerdì 22 aprile. E' stato Sala a dirlo, mercoledì, a margine di una presentazione, aggiungendo che il ministro si trova ora all'estero. Il tema sarà quello del bilancio. Non solo di Milano, ma degli enti locali in generale. In sofferenza. A Milano per esempio mancano 200-250 milioni di euro per chiudere il preventivo entro il 31 maggio. Una cifra molto alta soprattutto se non si vogliono tagliare servizi o aumentare tariffe comunali. 

Quanto ha speso il comune di Milano per il covid

"Le città e i comuni - ha detto Sala - chiedono più risorse, bisogna trovare delle soluzioni per permettere loro di farcela e di dare il proprio contributo all'Italia. Milano è sempre stato il traino di questo paese ma ci sono momenti in cui anche questo territorio ha bisogno di aiuto per poter continuare a svolgere il suo ruolo. È ovvio che noi le maniche ce le continuiamo a tirare su ma il ruolo del governo in questo momento è fondamentale. Bisogna trovare le vie giuste. La situazione economica è preoccupante. L'inflazione e il conseguente aumento dei tassi di interesse saranno sicuramente un problema".

100 milioni in meno dalle partecipate

Nel 2020 e nel 2021, il governo aveva stanziato importanti contributi per gli enti locali: sette miliardi e quattro miliardi, rispettivamente. Per il 2022 ci sarebbero sul piatto poco più di duecento milioni. Emmanuel Conte, assessore al bilancio, sempre mercoledì mattina in un'intervista a Radio Popolare ha illustrato la situazione milanese nel dettagli. Partendo da un dato di fatto: nel bilancio preventivo si scrive ciò che si prevede di introitare e quella è la cifra che si può programmare di spendere. All'appello, per Milano, mancano circa cento milioni di entrate extra tributarie, ovvero i dividendi delle aziende partecipate che quest'anno non ci sono per gli effetti della pandemia. 

Prima della pandemia, il 43 per cento della spesa corrente del comune di Milano veniva finanziata con ricavi extra tributari, tra cui gli affitti della galleria (passati da nove a sessanta milioni di euro in poco più di dieci anni), la tassa di soggiorno (sessanta milioni nel 2019, venti nel 2021), i biglietti dei mezzi pubblici. 

15% spese in politiche sociali

Sul fronte delle uscite, il comune di Milano spende il 15 per cento del totale in politiche sociali. "Ne andiamo orgogliosi", ha detto Conte in radio: "Milano è una città che offre servizi di welfare importantissimi a tutela degli ultimi e dei penultimi che diventano sempre di più a seguito della crisi del covid". L'intento è far di tutto per non tagliare i servizi, che rispondono a vecchie e nuove esigenze: tra queste ultime, i profughi dall'Ucraina. Che, per ora, sono in numero limitato. Ma, se aumentassero, avrebbero bisogno di servizi. 

Più in generale, Conte ha spiegato che la spesa considerata 'non comprimibile' è di circa 700-800 milioni di euro. Una spesa che Palazzo Marino non vuole toccare. "Faremo di tutto per non farlo: io sono fiducioso, il dialogo con il governo e la nostra capacità di programmare e ottimizzare la spesa ci porteranno a non toccare la spesa", ha concluso Conte.

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