rotate-mobile
Economia

La campagna corre sul web: rischio crisi per la pubblicità tradizionale

Sempre meno candidati e partiti scelgono forme tradizionali di pubblicità, mentre Twitter e Facebook sono usati da più della metà dei candidati

Tempo di campagna elettorale, tempo di pubblicità. Manifesti, "santini", volantini e, naturalmente, inserzioni sui giornali. Ma l'esplosione dei social network e del web 2.0 rischia di mettere in crisi la pubblicità "tradizionale". Lo afferma Umberto Bellini, presidente dell'Asseprim di Confcommercio Milano: "La campagna elettorale - sostiene - si gioca soprattutto online sui social network che stimolano il dibattito a costo zero".

Secondo Bellini, "il 40% dei contenuti pubblicati su Twitter è ascrivibile a comunicazioni politiche e dichiarazioni elettorali. Il 75% dei candidati alle regionali e alla camera comunica tramite Facebook, il 60% tramite Twitter. Queste campagne con budget ridotti all'osso tolgono risorse alle imprese della pubblicità".

A Milano hanno sede quasi 4mila aziende legate alla pubblicità, di cui più di 2mila agenzie pubblicitarie. In totale la "piazza" di Milano rappresenta, per numero d'imprese, quasi il 60% della Lombardia, che a sua volta ha un peso di quasi il 25% sul totale nazionale. Per numero d'imprese Milano perde qualche decina di soggetti dal 2011 al 2012, mentre Sondrio (-13%), Bergamo e Lecco sono in netto calo. Impennata, invece, a Lodi (saldo del 7% positivo) e Cremona.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La campagna corre sul web: rischio crisi per la pubblicità tradizionale

MilanoToday è in caricamento