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Lario, l'allarme di Legambiente: il cemento sta avendo la meglio

L'associazione ambientalista punta il dito contro i 51 comuni che si affacciano sulle sponde del lago e che, con il loro sviluppo incontrollato, stanno rosicchiando la costa. I dettagli

La condizione del Lario è preoccupante. Legambiente non usa mezze misure quando afferma che le sponde del lago rischiano di sprofondare sotto una colata di cemento. E non si parla solo di una minaccia ambientale ed idrogeologica; a farne le spese potrebbe anche essere il futuro turistico di una località che vive della bellezza del suo territorio.


L'associazione ambientalista punta il dito contro i 51 comuni che si affacciano sulle sponde del lago e che, con il loro sviluppo incontrollato, stanno rosicchiando la costa. Il rapporto sull'uso del suolo stilato dalla Regione Lombardia parla, infatti, di uno sviluppo urbanistico di 40 ettari all'anno, pari all'estensione dell'intero paese di Laglio.

  L'aumento di aree urbanizzate non dipende quasi mai da un aumento demografico  


"Dalla campagna Goletta dei Laghi, nata con lo scopo di monitorare le acque lacustri - spiega la portavoce Barbara Meggetto - è emerso che l'eccessiva urbanizzazione il più delle volte non è legata ad un aumento demografico, bensì ad una speculazione edilizia mirata alla costruzione delle cosiddette seconde case".


Tra i tanti casi citati da Meggetto, esemplare quello di Dorio (LC) che in soli sette anni, senza che venisse registrato un aumento della popolazione, ha visto la realizzazione di quasi 6 ettari di edifici nonostante il suo centro abitato ne misurasse appena 17. Ma anche Colico (LC) che, con 98 ettari di nuova urbanizzazione, ha realizzato da solo più cementificazioni di quanto non abbiano fatto le intere città di Como e Lecco insieme. Per non parlare, poi, di alcuni comuni che, come quello di Bellano (LC), hanno visto uno sviluppo edilizio nonostante che negli ultimi anni la popolazione fosse diminuita.
"Il nostro scopo è proteggere l'ambiente - conclude la portavoce di Goletta dei Laghi - ed è per questo che chiediamo nuove regole urbanistiche in Lombardia; regole che partano dal principio secondo cui il suolo è un bene comune, che deve essere salvaguardato nell'interesse dell'intera comunità regionale".

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