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CityLife Shopping District: 125 mila ingressi in un giorno, la "rivincita" dei negozi in città

E' un successo il centro commerciale del quartiere City Life. L'architetto: «Il commerciale migliore è quello inserito nel contesto urbano»

E' da poco aperto il City Life Shopping District, il nuovo centro commerciale del quartiere omonimo, ma è già un successo. L'inaugurazione ufficiale è del 30 novembre e, il primo sabato di apertura (2 dicembre), gli ingressi contati alle porte sono stati 125 mila. Significa più o meno 90 mila visitatori, persone che hanno deciso di trascorrere la giornata (o qualche ora) tra i negozi sotto le prime due torri, Isozaki e Hadid, ribattezzate rispettivamente Allianz e Generali. Ne manca una, per la cronaca, di cui si lavora alle fondamenta.

Code per visitare Torre Hadid a City Life

Video: il gioco di luci della Torre Hadid

Un dettaglio significativo: soltanto 4 mila gli ingressi automobilistici del parcheggio sotterraneo (con due ore di permanenza gratuite). Significa che la stragrande maggioranza delle persone si è recata nel centro commerciale in altro modo: a piedi, in metrò o in bicicletta. E' l'effetto del centro commerciale dentro la città: non serve più l'auto per fare shopping. 

Nuovo Citylife Shopping District (foto Canta/MilanoToday)

Una specie di rivoluzione: siamo infatti ormai abituati a centri commerciali "espulsi" dal tessuto urbano, costruiti negli spazi lasciati vuoti dall'urbanizzazione dell'hinterland oppure, come è il recente caso de ilCentro di Arese, dalla deindustrializzazione: là dove c'era l'Alfa Romeo, ora ci sono negozi e grande distribuzione.

Citylife: ecco la nuova porzione di parco (foto Fb)

Il successo di queste prime settimane di apertura di City Life Shopping District è anche il segno che il quartiere di City Life sta trovando una sua identità, nonché una sua forza attrattiva. Non più soltanto case di lusso ma, ormai, lavoratori di Allianz (e nel 2018 di Generali) che vivono il quartiere ogni giorno; e il parco, di cui è stata recentemente inaugurata un'ulteriore parte, e adesso i cento negozi e il cinema multisala. Quest'ultimo, in realtà, non ancora aperto: mancano importanti permessi ed è già partita la corsa contro il tempo per non perdere le festività natalizie. 

Nuovo cinema Anteo in CityLife (foto Canta/MilanoToday)

Il bacino d'utenza di City Life Shopping District è stimato in 700 mila residenti, praticamente mezza Milano. La vera concorrenza non è rappresentata dai centri commerciali esterni al perimetro cittadino ma dai distretti del commercio come via Marghera o corso Vercelli, per non andare troppo lontano. Si torna quindi a fare acquisti all'interno della città, rispetto all'idea "americana" dello "scatolone" costruito senza un legame con il contesto, fuori dai confini urbani.

E', in fondo, un recupero della tradizione. Lo spiega bene Massimo Roj, architetto e fondatore dello Studio Progetto Cmr: «Interventi come quello portato a termine nell’area Garibaldi-Repubblica di Milano con la realizzazione di una nuova area apogea, piazza Gae Aulenti, oppure nella vecchia fiera milanese con la nuova area commerciale di City Life, sono esemplari per dimostrare che il commerciale migliore è quello inserito nel contesto urbano, utile a ricucire il territorio ed ad integrare funzioni differenti, anche se si tratta di nuova edificazione».

Le città italiane sono caratterizzate dai loro centri storici, strade e piazze in cui era naturale incontrarsi grazie anche alla funzione commerciale. I mall sempre più grandi e spettacolari nei loro numeri sono in qualche modo estranei alla tradizione italiana (ed europea), così può sembrare sensato cercare di recuperare il vissuto urbano proprio attraverso i negozi, non solo luoghi in cui reperire merce ma anche occasione di scambi interpersonali.

Rispetto a numeri impietosi che parlano di centri cittadini "svuotati" sempre più delle loro botteghe, City Life o Gae Aulenti dimostrano che si può fare il contrario. «Alla fine - continua Roj - potremmo stare seduti nelle nostre città aspettando turisti da ogni parte del mondo che vengano a ri-vivere le vibranti esperienze delle nostre radici storiche; insomma un’Italia aperta al futuro, ma ricca del suo passato». Qualcosa che a Porta Nuova avviene già: piazza Gae Aulenti (e il circondario) è da subito, dall'apertura, uno dei luoghi più visitati e fotografati dai turisti a Milano. 

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