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Economia Locate di Triulzi

No al colosso dello shopping in Sudmilano: "Ci cannibalizzerebbe tutti"

I piccoli e medi commercianti non vogliono la costruzione di un maxi outlet di Locate: "L'impatto su Sudmilano sarebbe devastante, i piccoli negozi chiuderebbero"

"Non costruite l'outlet di Locate". Questo è il pensiero delle centinaia di negozianti del Sudmilano che hanno partecipato alla tavola rotonda, organizzata lunedì sera ad Opera, dall'associazione commercianti melegnanese.

Il timore di essere "mangiati" da un enorme shopping center - che, tolta la maschera sarebbe, secondo molti, un vero e proprio centro commerciale - preoccupa i negozianti. Il progetto è già stato "cassato" dalla Regione. Ma la preoccupazione, forte, è che il piano possa essere ripresentato. Si tratterebbe di un colosso da 40mila metri quadrati. 

"L’impatto sul Sudmilano sarebbe devastante — ha dichiarato Carlo Serra, presidente dell'Unione commercianti di Melegnano, come riporta Il Cittadino —. Da un punto di vista commerciale, infatti, l’outlet avrebbe effetti deleteri per l’area compresa tra Melegnano, San Giuliano e San Donato. Secondo una ricerca del nostro centro studi, del resto, il saldo tra aperture e chiusure dei piccoli negozi sarebbe fortemente negativo. Il che porterebbe ad un considerevole incremento del livello di disoccupazione. La verità è che, soprattutto dopo la realizzazione dei grandi centri commerciali di San Giuliano, il Sudmilano è già saturo da questo punto di vista. Senza contare che i piccoli negozi di vicinato sparsi nelle varie zone delle nostre città sono presidi fondamentali in termini di sicurezza e vivibilità. Per non parlare dell’aspetto paesaggistico e di quello viabilistico, che sarebbero completamente stravolti".

Lo scorso giugno, dopo che regione Lombardia aveva imposto dei rigidi paletti per la costruzione del centro commerciale, il progetto era stato ritirato. "Il nostro timore è che a breve il progetto possa essere ripresentato — hanno affermato Guido Scotti, presidente dell'Associazione commercianti Melegnano e Gianni Ghianda, suo vicepresidente —. Sono troppi gli interessi che ruotano attorno ad una struttura grande 40mila metri quadrati. Ecco perché ad ottobre organizzeremo una seconda tavola rotonda per ribadire un secco no al maxi-intervento".

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