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Chiude oggi e per sempre Buscemi, il negozio di dischi più famoso d'Italia

Ci sarà una festa per salutare lo store, che chiude anche per colpa dell'enorme concorrenza del web

Sabato 18 marzo chiude per sempre lo storico negozio Buscemi dischi. Si tratta probabilmente del più famoso store specializzato d'Italia. Lo spazio di corso Magenta 31, aperto 50 anni fa, chiuderà per sempre con una festa: dalle 17 ci sarà del blues dal vivo per intrattenere i clienti e gli amici di una vita.

Pesa, come per tante realtà di questo settore, l'enorme concorrenza del web. I ricavi, rispetto a decenni fa, si sono estremamente ridotti. Il disco è ormai un oggetto di pregio e non più l'unico modo per poter ascoltare musica. Così anche Buscemi, dopo anni di onorata carriera, getta la spugna. È stato per gli appassionati un vero e proprio tempio dell'alta qualità. 

Buscemi_dischi

"Ho iniziato a frequentare Buscemi nel finire degli anni'60: negozio fornitissimo di tutti i desideri e i sogni musicali. Lì vicino c'era anche Bigi, forse costava qualche lira in meno, ma non aveva tutta quella scelta di materiale proveniente da Uk e Usa che rappresentava la "differenza" tra il consumo di musica e la passione per la musica", ricorda Massimo Bonelli, decano dei discografici italiani ed ex direttore generale di Sony Music.

"Quando ho iniziato a lavorare in discografia, ho tenuto Buscemi come punto di riferimento dello sviluppo nell'area giovanile verso il mercato della musica. Mario Buscemi è diventato un amico. Quando conducevo un programma su Radio Milano Libera (poi Radio Città) avevo un contest sponsorizzato Buscemi. Il fratello Piero era, nel frattempo, una colonna fondamentale del commercio dell'hi-fi", continua.

"La chiusura del negozio Buscemi Dischi è una sconfitta per la musica. So che tutti amate l'agilità di Spotify e altri portali di distribuzione musicale, ma questa è la fine della passione, dell'amore, della ricerca. Resta solo il consumo usa e getta della hit che la radio vi sta impartendo. Non c'è più quello scambio di parole, di sensazioni, di emozioni che, come faceva l'amico Mario Buscemi, ti conducevano all'acquisto del disco "sconosciuto", fosse allora quello di Grace Slick o dei Canned Heat, di Gerry Mulligan o di McDonald and Giles. Quando uscivi dal negozio di Buscemi, avevi qualche lira in meno, ma eri ricchissimo. Era solo rock'n roll, ma ci è piaciuto molto", conclude commosso.

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