rotate-mobile
Economia Monforte / Piazza Risorgimento

Chiude ristorante di Filippo La Mantia in piazza Risorgimento: "Spese troppo alte"

Lo chef siciliano alla ricerca di un nuovo locale più piccolo

Un'altra vittima del covid-19. E stavolta non si parla di conseguenze cliniche, ma economiche. Al lungo elenco di locali che terranno abbassate le saracinesche a Milano si aggiunge, infatti, il ristorante di chef Filippo La Mantia in piazza Risorgimento, "Oste e cuoco". 

Il 31 dicembre 2020 sarà il giorno dell'ultimo servizio. Verrà anticipata la fine del contratto d'affitto, che aveva scadenza 2026. La motivazione è data dai costi: ne ha parlato a In Onda su La7: "Da quando abbiamo riaperto il locale a maggio, sono venute tantissime persone a mangiare. All’inizio mi occupavo io di fare l’asporto. Tutto sembrava procedere bene. Però tutte le attività collaterali del ristorante non sono più ripartite. Cene private, cene aziendali, il brunch del sabato e della domenica, le consulenze. Ho dovuto interrompere anche le collaborazioni con Brera e la Fondazione Cini a Venezia. Tutte attività che aiutano il benessere di un ristorante così impegnativo. Del resto, lo sappiamo tutti, i grandi ristoranti da soli non si mantengono: servono eventi, consulenze. Il mio locale è grande 1.800 metri quadrati, è molto impegnativo. Fino a febbraio scorso facevo circa 80 eventi l’anno. Ora zero. E pochissimo ripartirà. A 60 anni, perciò, bisogna essere obiettivi e razionali: sono solo, non ho soci e ho 30 persone che lavorano con me. Mi sono fatto i conti in tasca. Così non si può più andare avanti. Rischio il fallimento".

L'affitto, dimezzato nel periodo del lockdown, è di circa 28mila euro al mese ed è tornato a canone pieno. Una cifra impegnativa, difficile da pareggiare con entrate ridotte. Ma non sarà un addio. Bensì un arrivederci a Milano. La Mantia, infatti, sta cercando dei locali più piccoli - "massimo 400 metri quadrati" - dove ripartire. Magari affiancando alla ristorazione dell'intrattenimento musicale. 

Il Comune si sta interessando della questione e l'assessore alla Urbanistica Pier Maran ha scritto allo chef segnalando luoghi e zone "che possono essere riqualificati" con la presenza di un'attività professionale come quella di La Mantia. Nel frattempo, il cuoco siciliano prosegue con la sua avventura a Messina con l'ex bar Billè di piazza Cairoli, ora "Miscela d'oro", partita a inizio estate. Sono stati assunti 24 giovani. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Chiude ristorante di Filippo La Mantia in piazza Risorgimento: "Spese troppo alte"

MilanoToday è in caricamento