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Economia

Comune e derivati: il memoriale di Ubs

La banca svizzera, coinvolta nell’affaire derivati del Comune, difende il suo operato. Nessun profitto occulto e solo benefici per l’amministrazione pubblica, tra i punti fondamentali del memoriale di Ubs

La storia dei derivati del Comune di Milano è al centro di un’inchiesta della Procura: secondo la magistratura, infatti, alcune banche internazionali (Jp Morgan, Depfa, Deutsche bank e Ubs) avrebbero truffato la pubblica amministrazione. Per questo nelle scorse settimane il gip aveva chiesto il sequestro preventivo proprio ai 4 istituti di credito di oltre 343 milioni di euro in beni mobili e immobili.

E ora Ubs fa la sua contromossa e pubblica un memoriale, la sua versione dei fatti, sulla questione derivati. Secondo la banca svizzera gli istituti di credito coinvolti non avrebbero realizzato nessun profitto occulto vendendo al comune di Milano questo tipo di strumenti finanziari e l’amministrazione pubblica avrebbe tratto solo benefici dall’intero affare.

I legali di Ubs precisano poi che il profilo di rischio degli investimenti era facilmente calcolabile dal Comune, che avrebbe potuto anche avvalersi di un team di esperti e consulenti esterni: all’11 dicembre 2008, sempre secondo la banca svizzera, l’operazione derivati aveva un saldo positivo di circa 98 milioni di euro.

La banca svizzera contesta anche le accuse del pubblico ministero Francesco Robledo. Il magistrato sostiene infatti che, essendo gli istituti di credito stati anche advisor delle operazioni derivate, avrebbero realizzato un profitto illegale di circa 52 milioni di euro. Secondo Ubs invece di smenarci, il Comune avrebbe anche in quel caso realizzato un utile di 78 milioni di euro.
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