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Economia

Flop dei contratti a canone concordato per gli studenti a Milano

La denuncia dei sindacati degli inquilini: "Studenti in situazioni precarie e quindi ricattabili"

Sono appena l'1,33% del totale, a Milano, i contratti di locazione a canone concordato. Lo denunciano i sindacati degli inquilini durante un evento sulla condizione abitativa degli studenti in Lombardia. Secondo i dati, il 90% degli studenti che non trovano alloggio nelle residenze universitarie, finiscono nel mercato privato. Ma lo fanno "nel modo peggiore possibile", perché sono molto numerosi ma "precari e ricattabili", in balia dei proprietari di casa.

Non soltanto gli affitti in nero, che continuano ad esistere, ma - denuncia Leonardo Spinelli, segretario lombardo del Sicet - le rotazioni sul posto letto "di mese in mese, per periodi talora inferiori alla durata dell'anno accademico, come nei contratti transitori di sei mesi", oppure contratti 4+4 per alloggi intestati ad una persona ma abitati da tre o quattro.

Una situazione precaria che si 'auto alimenta'. La contro proposta dei sindacati? Privilegiare il pubblico nelle politiche abitative. "Il mercato della locazione - commenta Pierluigi Albetti del Sunia parlando con l'agenzia Dire - è sempre stato libero. Si è cercato di regolamentarlo attraverso i contratti concordati ma purtroppo a Milano questi contratti non sono praticamente partiti, mentre per esempio a Pavia funzionano".

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