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Economia Cinisello Balsamo

Laura, imprenditrice stritolata da crisi e burocrazia: "Scappo in Svizzera"

Inchiesta delle Iene a Cinisello Balsamo, dove c'è "ImpreseCheResistono", fondato da Laura Costato, imprenditrice: pmi che lottano con crisi, burocrazia lenta e inefficienza italiana. L'unica soluzione: "Scappare in Svizzera"

Laura è titolare di una storica viteria di Cinisello, la Costato srl. Pochi dipendenti, tanta passione, la voglia, fortissima, di rimanere in piedi. Nel Nord di Milano, negli ultimi due anni, tante pmi non ce l'hanno fatta, stritolate da crisi e da una burocrazia inefficente, ottusa, pesante. Diversi imprenditori si sono suicidati. In pochi hanno avuto la forza di andare davanti alle proprie maestranze e dire: "Non abbiamo più un soldo".  

"FINITI I RISPARMI" - Ma c'è chi resiste. Laura ha fondato "ImpreseCheResistono", un network di un migliaio di piccole aziende che, nonostante tutto e tutti, vanno avanti. La sera di mercoledì 23 febbraio si è occupato del suo caso la "Iena" Enrico Lucci. "Abbiamo passato due anni - spiega Laura, proprietaria della viteria di famiglia insieme al fratello - a non pagarci i compensi. Abbiamo ridotto il personale, abbiamo avuto un calo del fatturato di più del 50%. Eppure siamo ancora qui. Non sappiamo ancora per quanto, visto che abbiamo finito tutti i nostri risparmi". 

CINISELLO FANTASMA - Il lavoro delle aziende come la Costato è prezioso, soprattutto nel tessuto industriale del Nord Italia. Ma la globalizzazione è feroce. Non risparmia niente e nessuno. "Dalla Cina - sottolinea il fratello a Lucci - arrivano delle viti che costano come la mia materia prima. Come faccio a competere con questo?". Laura mostra a Lucci uno scorcio della Cinisello industriale: capannoni su capannoni vuoti, con desolanti cartelli "Affittasi" e "Vendesi", ditte fallite, scheletri di produttività. "Questo era un nostro fornitore - fa notare con tristezza la donna dal finestrino dell'auto -, ha chiuso poco tempo fa".

IL PARADISO SVIZZERO - C'è una soluzione. Lucci accompagna Laura e altri piccoli imprenditori piemontesi in Svizzera. Sembra un altro mondo. Un sogno. Ed è a cento chilometri dall'Italia. Qui, diversi promotori statali invitano piccole aziende straniere a stabilirsi. Cosa offrono? Il paradiso. Nessun ostacolo burocratico - una ditta si apre in 15 giorni -, sicurezza, personale qualificatissimo, infrastrutture rapide e senza ritardi, comodità logistica - Ginevra è a poche ore di volo da qualsiasi destinazione europea -, corruzione e criminalità quasi nulle. E Laura vacilla: "Ci stiamo pensando di trasferirci in Svizzera. Certo, lasciare l'Italia, il posto dove l'azienda è nata è un po' uno choc. Ma ormai non ci resta altra soluzione". Questo è il Nord Italia. E questa è l'attrattività industriale dello Stivale: 81esimo posto al mondo, dietro la Namibia.

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