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I lavoratori 'dimenticati', in trincea contro il covid ma senza contratto da anni: "Ora basta"

Protesta a Milano dei lavoratori di multiservizi e pulizie. L'assessore: "Vicinanza a loro"

Presenti, ma invisibili. Fondamentali, ma dimenticati. In trincea, ma lasciati indietro. Ormai da tanto, troppo tempo. È esplosa la rabbia dei lavoratori dei settori multiservizi e pulizie, che martedì si sono ritrovati fuori da palazzo Marino a Milano per denunciare la situazione che sono costretti a vivere. 

Con cartelli e slogan, hanno spiegato che guadagnano 5 euro l'ora per il loro lavoro e che, nonostante l'emergenza coronavirus, non hanno smesso di lavorare neanche per un secondo seppure il loro contratto di riferimento sia scaduto da oltre sette anni. Chiare, chiarissime le loro rivendicazioni: "Diritti, dignità e contratto subito". 

"A loro è affidato il delicato compito, in una situazione difficile come l'attuale, di garantire tutti i giorni la pulizia e la sanificazione di ospedali, scuole ed uffici, residenze per anziani. Sono lavoratrici e lavoratori che oggi, come ieri, sono in prima linea a fronteggiare questa pandemia ma che non vedono il rinnovo del contratto nazionale da più di 7 anni", hanno spiegato i sindacati Cgil, Cisl e Uil del settore, che hanno organizzato la protesta. 
 
"Riteniamo inaccettabile il comportamento delle associazioni imprenditoriali che continuano a risparmiare sul costo del lavoro riducendo diritti e salario", il loro j'accuse. "Adesso il tempo è scaduto". 

Una delegazione di lavoratori è poi stata ricevuta in comune dall'assessore alle politiche per il lavoro e le attività produttiva, Cristina Tajani, che in una nota ha voluto mostrare vicinanza ai manifestanti. “Voglio esprimere, come cittadina e rappresentante dell’amministrazione milanese, la mia vicinanza e attenzione alla situazione delle lavoratrici e dei lavoratori attivi nel settore dei multiservizi e delle pulizie che, oggi più che mai, sono impegnati nel contrasto all’emergenza Covid con le loro quotidiane, silenziose e indispensabili prestazioni”.

“Sono oltre seimila addetti nella città metropolitana di Milano, in gran parte donne, con famiglie da mantenere. Il loro contratto, già molto poco generoso – ha rimarcato Tajani - attende da quasi 8 anni di essere rinnovato. Non è solo una questione economica - comunque fondamentale - ma di sicurezza, delle lavoratrici e di tutti noi che ogni giorno frequentiamo ospedali, uffici, scuole. Le condizioni contrattuali devono essere adeguate al trascorrere degli anni e soprattutto al mutato scenario economico e sociale che sta affrontando il Paese. Come assessorato - ha garantito in conclusione - ci faremo latori presso i rappresentanti della Associazioni imprenditoriali del settore affinché non si perpetuino speculazioni sul costo del lavoro e si tutelino i diritti e il salario di quanti quotidianamente sono impegnati nel garantirci luoghi di lavoro puliti e igienizzati”.
 

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