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Economia

Decreto flussi, è un fallimento: pochissime domande per i posti a disposizione

Ma solo una piccola parte dei posti è riservata ai "veri" migranti che arrivano direttamente dall'estero

In Italia arrivano meno migranti economici dei posti che sarebbero a disposizione. Ogni anno il governo, attraverso il cosiddetto "decreto flussi", fissa il numero di ingressi che si rende disponibile, ma nel 2015 sono state presentate meno di 4 mila richieste su quasi 18 mila posti a disposizione. In pratica soltanto il 21,8%. E l'esecutivo corre ai ripari decidendo di posticipare la scadenza della presentazione delle domande dal 30 agosto al 31 dicembre.

Lo rende noto la Cisl Milano, e per la precisione lo Sportello migranti, il cui responsabile Maurizio Bove commenta: "Il decreto è ormai uno strumento inadeguato, bisogna far incontrare la domanda e l'offerta di lavoro non a distanza ma sul territorio". Più di 12 mila permessi di soggiorno sono riservati a chi è già in Italia con permesso stagionale o di studio ed è già in possesso del permesso di lunga durata rilasciato da un altro Paese dell'Unione europea.

La difficoltà a trovare un lavoro stabile incide sulla possibilità di ottenere la conversione, perché molti studenti o lavoratori stagionali non hanno le "carte" per presentare la domanda.

La quota di veri ingressi dall'estero è invece minima: 3.500 posti per lavoro autonomo. Pochissime domande anche per la quota di lavoratori per Expo (circa 2mila posti possibili). 

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