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Economia

Dell'Aringa (Pd): "riforma della PA, ridurre il personale"

Secondo l'economista candidato del Pd alla Camera occorre eliminare il personale non necessario nella pubblica amministrazione. Ichino (Monti): "L'indeterminato sia meno costoso"

Il lavoro è certamente in cima alle preoccupazioni degli italiani. E' altissima la disoccupazione giovanile, ma non sono soltanto i giovani a sentire il peso della crisi occupazionale. La riforma Fornero ha riportato al centro del dibattito il tema del lavoro e dei contratti, ma anche delle pensioni, strettamente connesso. Di questo e altro si è parlato lunedì mattina presso la sede milanese di Gi Group. Ospiti Carlo Dell'Aringa, economista e candidato alla Camera (Lombardia 2) per il Partito democratico, e Pietro Ichino, giuslavorista e candidato al Senato per la lista Monti. Invitata anche Mariastella Gelmini (Pdl) che però ha dovuto dare forfait all'ultimo momento.

“Come operatori sul mercato italiano da oltre 15 anni e presenti in oltre 20 Paesi - ha affermato Stefano Colli-Lanzi, ceo di Gi Group -, pensiamo che l’azione del nuovo governo non possa prescindere da tre temi che riteniamo fondamentali: apprendistato, outplacement e centralità del contratto a tempo indeterminato”. Sull'apprendistato Colli-Lanzi ritiene che si debbano azzerare i contributi per tutta la sua durata e abbassare la retribuzione minima: il 30% il primo anno, il 60% il secondo anno e il 90% il terzo anno, mentre in Italia attualmente è garantito l'80%. L'outplacement è - per Gi Group - da rendere obbligatorio: si tratta dell'impegno da parte delle imprese di investire risorse nel ricollocamento dei lavoratori in esubero. Infine il tempo indeterminato, limitando ai casi autentici l'uso delle partite Iva e dei co.co.pro.

Sul tempo indeterminato, secondo Dell'Aringa, è fondamentale ridurre il cuneo fiscale, ovvero la differenza tra il costo del lavoro per l'impresa e il reddito netto del dipendente. Dell'Aringa crede meno al denaro investito da soggetti pubblici per incentivare le assunzioni. Ichino ricorda invece che è l'Unione europea a imporre che il tempo indeterminato sia la forma "normale", mentre in italia nel primo semestre del 2012 solo il 21% delle assunzioni è stato a tempo indeterminato. Per Ichino è essenziale sperimentare un tipo di tempo indeterminato meno costoso per le imprese.

I due ospiti hanno anche affrontato due veri nervi scoperti: la produttività troppo bassa e i posti di lavoro che esistono ma non vengono "apprezzati". Per Dell'Aringa è necessario far ripartire la produttività anche nel settore pubblico: "Serve - ha detto - un approccio industriale alla riforma della pubblica amministrazione, anche riducendo il personale laddove è necessario". Secondo Ichino, infine, ovunque in Italia ci sono posti di lavoro non coperti: "45mila in Veneto, addirittura 80mila in Lombardia e in proporzione più al sud che al nord". La soluzione, per il professore, è un orientamento scolastico più mirato che porti gli studenti a confrontarsi con il reale mondo del lavoro, anche quello "meno appetibile".

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