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Economia Porta Volta / Piazza XXV Aprile

Eataly a Expo senza gara, polemiche. Farinetti: "Scelti perché siamo unici"

Dopo l'interrogazione parlamentare di Sel, Cantone (autorità anticorruzione) acquisisce le carte

Eataly a Expo 2015 con un proprio padiglione. Si sapeva da mesi, eppure adesso è scoppiata una polemica (a scoppio ritardato, si potrebbe davvero dire). Spieghiamo: il leader mondiale di food retail italiano, Eataly appunto, creazione di Oscar Farinetti, sarà a Expo con due padiglioni dedicati e venti ristoranti, uno per ogni regione. L'input alle polemiche prenatalizie lo ha dato un'interrogazione parlamentare di Sinistra ecologia e Libertà, firmata da Adriano Zaccagnini e Franco Bordo e rivolta al ministro Maurizio Martina, titolare della delega governativa su Expo.

I due padiglioni sono stati assegnati senza gara a Eataly. Sinistra ecologia e Libertà ha chiesto come mai, e quali siano stati i criteri su cui ci si è basati per l'assegnazione. Ultima richiesta: se sia il caso di sospendere l'assegnazione dei due padiglioni e indire una gara pubblica per "selezionare chi rappresenterà l'Italia e la sua ristorazione all'esposizione universale, tenendo in debito conto delle migliaia di microcosmi del cibo che il nostro Paese sa raccontare".

"Se continuano le polemiche di gente che non fa e che ha un sacco di tempo da perdere per criticare chi fa, ci ritiriamo". Questa la risposta, assolutamente non conciliante, di Oscar Farinetti. Intanto però Raffaele Cantone, presidente dell'autorità nazionale anticorruzione, ha chiesto di vedere tutte le carte sull'assegnazione diretta a Eataly. Farinetti ha anche aggiunto che "sotto il profilo dei quattrini, questo non è un affare. Abbiamo ipotizzato investimenti fissi per 7 milioni di euro, in più ci è stato imposto di pagare il 5% degli incassi lordi".

Ma perché l'assegnazione a Eataly è arrivata senza un bando? Farinetti, alla fine, un motivo lo suggerisce. In una intervista al Corriere spiega che "Expo ha giudicato unica l'immagine internazionale di Eataly perché è, purtroppo, l'unica rete italiana di food retail, peraltro assai stimata ovunque". Aggiunge poi che nei venti ristoranti regionali "ruoteranno ogni mese altrettanti ristoratori della cui qualità Eataly si farà garante e a cui lascerà il 70% degli incassi". All'obiezione che si dovrebbe fare una gara anche per scegliere quelli, Farinetti sbotta: "Figuriamoci. Primo, noi siamo privati e scegliamo chi vogliamo. Secondo, come si fa un appalto sulla qualità del vitello tonnato?".

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