Le edicole di Milano si apriranno a nuovi servizi. In un momento di crisi della carta stampata e, indirettamente, di chi vende giornali, periodici e riviste, il Comune prova a trasformarle in punti di riferimento multifunzionali per il quartiere in cui si trovano. E' il senso delle linee guida approvate dalla giunta per il rilancio e il sostegno delle edicole.

I numeri, del resto, parlano chiaro. Dal 2012 è stato chiuso oltre il 30% delle edicole. Oggi a Milano ce ne sono 632, di cui 503 si occupano esclusivamente di vendere giornali e riviste. Negli ultimi cinque anni, 368 rivendite hanno abbassato la saracinesca per sempre. 

Per il rilancio Palazzo Marino punta alla possibilità di rilasciare certificati anagrafici o altri atti per i quali non è strettamente necessario recarsi allo sportello di persona. «Attualmente - spiega Roberta Cocco, assessore alla trasformazione digitale - i certificati emessi digitalmente sono il 54% del totale. Speriamo di veder crescere questa percentuale e diminuire le code allo sportello».

Ma non solo: l'obiettivo è anche renderle altrettanti info-point multi servizio, sia per cittadini sia per turisti. Soprattutto - spiega Cristina Tajani, assessore alle attività produttive - in occasione dei grandi eventi: «Spazi dove i cittadini e soprattutto gli anziani possano facilmente trovare tutte le informazioni per vivere la città o accedere ai servizi online offerti dall'amministrazione, come i certificati anagrafici o altri atti per cui non è necessario recarsi personalmente presso gli uffici comunali».

Tra le altre opportunità per le edicole, l'installazione di una rete wi-fi per gli utenti, l'organizzazione di eventi aggregativi rivolti al quartiere, l'ammodernamento delle strutture, la posa di impianti pubblicitari.