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Economia

Ema: i ricorsi del Comune passano alla Corte di Giustizia Europea: un passo avanti

Ancora aperta la questione sul trasferimento dell'Agenzia del farmaco ad Amsterdam

Il Tribunale europeo ha accolto la richiesta del Comune di Milano e ha trasferito i due giudizi (di annullamento e di urgenza) alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, dove già pende il ricorso presentato dal Governo italiano. Il tema è la nuova sede dell'Agenzia europea del farmaco (Ema), per la quale è stata scelta la città di Amsterdam con sorteggio contro Milano: l'Ema deve infatti lasciare Londra dopo la Brexit.

Ema: la "mossa" del sindaco di Milano

Ma è poi emerso che Amsterdam è in grave ritardo sulla realizzazione della sede definitiva e anche sull'approntamento di quella provvisoria. Questo ha rimescolato le carte e ha portato il Governo di Roma e il Comune di Milano a presentare ricorsi per chiedere che l'assegnazione venga ridiscussa.

Ema: il documento segreto che inguaia Amsterdam

Proseguono quindi, diversamente da quanto aveva chiesto il Consiglio Europeo al Tribunale nei propri atti, le iniziative giudiziarie del Comune di Milano, che ora potrà far valere, insieme al Governo italiano, le proprie ragioni dinanzi al massimo Giudice europeo. Si è appreso peraltro che in tali giudizi ha chiesto di intervenire, oltre alla Regione Lombardia, anche il Governo olandese, come controparte.

E non è tutto: la Commissione Europea ha accolto la richiesta del Comune di accesso agli atti per la documentazione necessaria proprio ad arrivare in giudizio. 

Dall'altra parte, il Parlamento Europeo non intende modificare il regolamento sull'Ema, che ora prevede espressamente che la sede passi ad Amsterdam. E sembra che la gara per costruire il Vivaldi Buildings (la futura sede definitiva in Olanda) verrà concessa all'unica impresa rimasta, dopo che un'altra si è ritirata ritenendo che i tempi fossero troppo stretti per garantire (entro la primavera del 2019) la realizzazione dell'edificio.

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