Inizia nel peggiore dei modi il 2012 per la realtà aziendale di Genia, azienda municipalizzata sangiulianese. Infatti il consiglio d'amministrazione si è sciolto e la società è stata messa in liquidazione. Con quest'azione termina l'attività di una florida azienda pubblica che, in poco tempo è precipitata nell'abisso dei debiti.

A questo punto rimane, tra le altre, irrisolta l'importante questione del destino di 40 lavoratori e relative famiglie che, a causa della loro esclusione dalle clausole sociali e dalla manovra salva-dipendenti, non sanno quale sarà la la loro fonte di reddito. Di questi 40 lavoratori almeno 15, forse, verranno reinseriti  nelle nuove società di distribuzione del gas, mentre per le restanti 25 unità, dopo la cassa integrazione, l'amministrazione comunale si è impegnata a trovare una ricollocazione nelle unità commerciali locali di prossima apertura. Per il momento sul fronte societario, dopo che questo fallimento è stato reso ufficiale, spetterà ai giudici confermare le decisioni stabilite il 20 dicembre scorso durante l'assemblea dei soci che sancivano: l’inizio del concordato preventivo per la parte societaria denominata Genia Energia e la ristrutturazione del debito per Genia Spa.

La sentenza, da parte dei pubblici uffici, é prevista per la fine di gennaio. Nell'attesa, è stata organizzata, per la mattinata di lunedì 9 gennaio, in via Pace una riunione sindacale, la prima dopo le feste, dove all’ordine del giorno c'è un unico punto: la nuova situazione di Genia e la sorte dei suoi operai.

Personale che potrebbe anche tornare in piazza per chiedere all’azienda e al comune definitive garanzie riguardo al loro futuro. Oggi l'unico aspetto positivo dell'intera vicenda, a questo punto, è la sopravvivenza del servizio di raccolta rifiuti locale, effettuato, per i prossimi tre mesi, dalla stessa municipalizzata.