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L'interscambio con l'Ucraina

L'interscambio tra Ucraina e Lombardia vale 800 milioni. Quasi 500 le ditte ucraine a Milano e Monza

i dati della camera di commercio e dell'unione artigiani

Sono 454 le ditte artigiane ucraine attive tra Milano e Monza-Brianza. Rappresentano il 7 per cento delle imprese straniere artigiane costituite da titolari provenienti dal continente europeo presenti nelle province di riferimento. Ed è anche l'unica comunità imprenditoriale in crescita, con un +2% rispetto al 2020.

È quanto emerge da una rilevazione dell'Ufficio Studi di Unione Artigiani Milano e Monza-Brianza basata sui dati del Registro Imprese e della Camera di Commercio di Milano-Lodi e Monza. Oltre la metà (263) sono impegnate nell'edilizia, nei servizi di pulizia (57), ma non mancano imprenditori attivi nel settore legno e mobili (23) e nei settore dell'ITC, Tessile e Trasporti con 15 imprese operative in ognuno di questi comparti. Sono invece 62 quelle russe, impegnate soprattutto nell'ambito dell'edilizia e dei servizi alla persona. Gli altri titolari di impresa russi si occupano di commercio internazionale, finanze e della consulenza.

Per quanto riguarda l'interscambio commerciale, il business Lombardia-Ucraina stava crescendo al ritmo del 75 % annuo: fino ad oggi valeva 805 milioni di euro, con Milano che riusciva a piazzare ordini per ben 152 milioni di euro. Valgono invece 2,9 miliardi di euro gli scambi con la Russia, con il capoluogo milanese che fattura ai russi 691 milioni di euro.

"Nell'esprimere solidarietà e vicinanza al popolo ucraino - dichiara Marco Accornero, segretario generale di Unione Artigiani - siamo anche certi che l'intervento militare avrà gravi ripercussioni sull'artiggianato. I prezzi impazziti di gas, energia e prodotti petroliferi, alluminio, farine alimentari e i ritardi ad oggi imprevedibili sulla loro consegna e integrità, rischiano di strangolare le nostre imprese. A tutto questo dobbiamo aggiungere lo stato di crisi di liquidità delle nostre imprese causato dalla fine delle moratorie con la ripresa dei pagamenti di finanziamenti e delle rate della cartelle esattoriali".

Le strategie anti crisi per gli imprenditori

L'Unione Artigiani sta suggerendo agli imprenditori di rinegoziare i finanziamenti, cercando di abbassare il tasso, e introdurre un ferreo controllo di gestione delle spese: "In queste condizioni - spiega Accornero -  basta una bolletta dal valore fuori controllo e una spesa imprevista per trovarsi in grave difficoltà". Infine, aderire ai consorzi per l'acquisto collettivo di enargia.

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