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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Donne e imprese: aumentano le titolari e quelle ai vertici. Ma ancora un quarto del totale

I dati di Camera di Commercio

In Lombardia a fine settembre 2018 sono circa 423 mila le cariche occupate da donne nelle imprese, di cui 109 mila a Milano città. Cresce il comune milanese con l’1,3% in più dello scorso anno. In pratica il 26% del totale degli amministratori, titolari e soci o dei dirigenti che guidano le aziende lombarde è donna. Lo è il 24% milanese. Ma, come mostra la fotografia scattata dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi nel quadro dell’Osservatorio dell’imprenditorialità femminile di Unioncamere-InfoCamere, nelle “stanze dei bottoni” le donne, rappresentano solo il 24% degli 807 mila amministratori d’impresa oggi esistenti in Lombardia. Poco meno il peso a Milano città, anche se in crescita, col 22% femminile su 252 mila amministratori. 

I dati

A Milano, inclusa l’area metropolitana, sono 82 mila le cariche femminili come amministratori (+2%), a Monza 15 mila (+1,2%) e a Lodi 3 mila (stabili)Per imprese femminili, prima è Milano con 64 mila imprese, +1,6%, circa mille imprese femminili in più in un anno. A Monza e Brianza 13 mila, +2%, il 18% del totale territoriale. A Lodi sono 3 mila, il 19%, stabili. A Milano sono 29 mila le cariche principali di amministrazione e dirigenza, + 5% in un anno. A Monza sono quasi 5 mila, +4%. A Lodi quasi mille, +3,8%.

I commenti

"L’aumento delle donne alla guida delle imprese è certamente un dato positivo, ma non sufficiente", sostiene Elena Vasco, segretario generale della Camera di commercio Mi-Mb-Lo: "Una Milano sempre più globale deve raggiungere un livello maggiore nella valorizzazione delle professionalità femminili, anche in ruoli esecutivi a livello apicale ai livelli degli standard internazionali più elevati".

"A livello Paese diventa un argomento di fondamentale importanza per la competitività economica", aggiunge Marzia Maiorano, presidente del comitato per l'imprenditoria femminile della Camera di commercio: "Se non verranno riequilibrati i team nelle aziende con alta spinta innovativa con la presenza femminile, le nostre aziende rischiano di essere limitate nella sfida internazionale e nell'accrescimento del PIL. Abbiamo un'opportunità senza precedenti, tocca al comparto femminile guidare la crescita facendo sistema". 

"I numeri ci dicono che le donne a capo delle imprese stanno crescendo - ed è un dato sicuramente positivo - ma non basta", argomenta Roberta Cocco, assessore alla trasformazione digitale del Comune di Milano: "Non si tratta di una competizione tra due sessi ma della necessità di eliminare gli stereotipi di genere: una donna con le giuste competenze, capacità manageriali e leadership ha diritto ad avere le stesse opportunità di un uomo di guidare un'azienda e lavorare per la sua crescita. Inoltre, in un momento storico in cui la trasformazione digitale sta abbracciando tutti i settori imprenditoriali, le donne dovrebbero puntare ad acquisire e migliorare le proprie competenze tecnologiche, così da poter trovare spazio e costruire una carriera solida, specialmente in una città come Milano che in questo momento è il terreno fertile ideale per l'imprenditoria digitale".

"La partecipazione delle donne al mondo dell’impresa - afferma Tiziana Pompei, vice segretario generale di Unioncamere - ha ampi margini di sviluppo che vanno colti per ridare slancio all’occupazione e alla crescita. L’impresa al femminile prima di essere un evento economico, è l’esperienza della donna di affermare il proprio punto di vista nel mondo, il proprio sistema di valori, la propria capacità organizzativa”.

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