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Economia

Milano, la laurea? Non è garanzia di lavoro

Indagine della Camera di Commercio meneghina: in media un neolaureato su cinque dopo un anno non ha ancora trovato lavoro. Ultimi ad avere lo stipendio, i laureati in veterinaria e giurisprudenza

Agognato titolo nel cassetto e poi, da dottori, si è quasi punto e a capo. Con cosa? Con la ricerca di un impiego. Secondo i dati diffusi ieri dalla Camera di Commercio di Milano, in media un neolaureato su cinque, dopo un anno, non ha ancora trovato lavoro.

I dati arrivano dalla presentazione della ricerca: "Il lavoro dei laureati in tempo di crisi". Fanalino di coda, si sono rivelati i laureati in veterinaria e giurisprudenza, mentre odontoiatri e architetti lavorano come autonomi. La classe che soffre di meno si conferma ingegneria, ma anche informatica e infermieristica rientrano tra le lauree che offrono lavoro più stabile.

  Le lauree che vanno meglio: economia, ingegneria e professioni sanitarie  


Il titolo di dottore è stato ridotto per i settori di manifattura, servizi finanziari e ICT. Per lavorare in questi settori non è indispensabile essere laureati e, in un caso su dieci, il lavoro offerto è uno stage. Per il 36% dei neolaureati, comunque, il lavoro è una collaborazione o uno stage. Almeno a Milano il dato è più elevato che nel resto della Lombardia.

Il consiglio? Le lauree con migliori prospettive sembrano confermarsi ingegneria, professioni sanitarie, economia. Fra gli occupati, rivela la ricerca, Milano è prima in regione: seguono Bergamo, Varese, Brescia e Brianza. E le donne? Sono più instabili nell'occupazione, anche se battono gli uomini per numero di lauree.

 

Scarica il rapporto "Il lavoro dei laureati in tempo di crisi" giugno 2010

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