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Expo, ristoranti e alberghi si lamentano: troppo scarso l'indotto

Secondo Confcommercio, la stessa Expo fa concorrenza alla movida milanese. Effetto negativo sulle strutture ricettive tradizionali per l'impennata di b&b e appartamenti privati in affitto

Gli albergatori si lamentano della moltiplicazione di b&b e case private in affitto. I ristoratori dell'apertura - in media - di due nuovi locali di ristorazione al giorno nei primi sei mesi del 2015. I commercianti del fatto che i turisti spendono meno del solito. Si parla di un -30% nei locali e negozi del centro. E tutti insieme, alleati, contro l'Expo 2015, che "ha preso più di quanto ha dato alla città", fa concorrenza di sera alla "movida", non porta gente a Milano ma tende a "tenere" le persone per sé.

Sotto accusa anche "Expo in Città", il palinsesto di eventi collaterali per una sorta di Expo diffusa, che secondo Lino Stoppani, presidente di Epam (Associazione pubblici esercizi di Confcommercio), non sta funzionando. "Lodevole impegno ma non ci sono politiche attive di animazione della città e lo strumento è diventato solo il contenitore e il collettore di eventi", ha dichiarato in commissione commercio a Palazzo Marino mercoledì 1 luglio. Che Expo in Città fosse nata anzitutto come collettore di eventi, come palinsesto aperto a tutti, era in realtà noto. Anche i commercianti stessi avrebbero potuto e potrebbero fare la loro parte per animare i propri quartieri e strade. 

Sul fronte ricettivo, non c'è stata una impennata negli alberghi: la percentuale di occupazione è più o meno la stessa di maggio e giugno 2014, ovvero poco oltre il 70%, secondo quanto riferito da Maurizio Naro (Apam, Associazione albergatori di Confcommercio). Chiaramente però i turisti sono aumentati: solo che, anche per via degli aumenti di prezzo, hanno preferito le case private in affitto e i b&b, che a Milano sono cresciuti esponenzialmente. Per Naro occorre replicare l'effetto-Darsena, che sta avendo un grande successo tra la gente, in altre aree cittadine, proponendo una Milano dinamica, giovane, aperta al divertimento.

Critiche ma anche orgoglio: espresso, questa volta, da Renato Borghi (Federazione Moda Italia, sempre Confcommercio). Che non nega le difficoltà ("non c'è stato un apporto da parte di Expo in termini di ricavi", sottolinea), ma si affretta a precisare che "nulla può incrinare l'orgoglio che Milano abbia pensato e ospitato l'Expo, ideata per qualcosa di molto più grande della mera economia". 

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