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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Kfc apre a Milano: leggenda metropolitana o realtà?

Non c'è alcuna conferma ufficiale. Ma le voci girano in città con insistenza. Molti inviano il curriculum. Il colosso dovrebbe esordire a Torino e Roma

Kfc (Kentucky fried chicken) e Starbucks. Sono le prime due due catene di fast food 'mainstream' dove si fiondano gli italiani appena arrivano in un paese anglosassone. Il motivo è semplice: in Italia non esistono.

Gli italiani amano troppo il buon cibo, si diceva ai tempi dei piani di espansione, per aprire store in Italia. Ce la fa McDonald's, può resistere Burger King. In fondo, propongono panini con la 'svizzera'. Ma sostituire l'espresso con un beverone di caffè in bicchiere di cartone, o ungersi le mani con una frittura bisuntissima è troppo. O almeno, così si pensava qualche lustro fa. Per Kfc ci fu qualche timido tentativo negli anni Settanta: fallì.

E se le cose stessero cambiando? E se la latitanza del 'pollo fritto del Kentucky' del vecchio zio Harland Sanders a Milano stesse per finire? 

In queste settimane si rincorrono con forza voci su un'apertura a Milano e a Roma di Kfc (su Starbucks per ora buio totale). Dall'ufficio stampa dell'azienda non danno alcuna conferma. E' stato aperto un sito con dominio italiano (Kfc.it) che sarebbe il 'preludio a... ', correttamente registrato dalla "sede italiana di Kfc". Molti danno per certo un arrivo sotto la Madonnina. 

C'è addirittura una pagina Fb ("Ufficiale", così si descrive) che raccoglie candidature per lavorare nei locali. A Roma, il mese scorso, c'è stata 'la finta' di un'apertura in un centro commerciale a Roma Est ("Inaugurazione rimandata per motivi logistici"). Il primo giorno del nuovo ristorante è slittato al "20 novembre 2014". 

Lo sbarco potrebbe essere a Milano in concomitanza con l'Expo. In città c'è già qualche locale che propone cibo simile. I motivi per dipingere verosimile questa chimera fritta sono molteplici; l'arrivo in massa per l'esposizione di asiatici (che, si sa, non disdegnano per niente la carne bianca); lo sdoganamento del 'cibo da strada' (e cosa c'è di più 'da strada' di un cartone con delle ali di pollo fritte?); i piani di sviluppo globali di una multinazionale partita da una placida cittadina americana, Corbin, e arrivata a fatturare nel 2013 due decine di miliardi di dollari. 

La verità è che siamo ancora a livelli embrionali. Kfc sta aprendo ristoranti a raffica in Africa e in Medioriente. Il primo 'Kfc-Milano Duomo' è abbastanza sfumato. Ma la forza con la quale i rumours si rincorrono nelle ultime settimane parrebbe dare adito a una voce messa in circolo scientemente per creare attesa; epifania di un ristorante reale. 

Expo è alle porte. Chissà se 'si nutrirà il pianeta' a Milano anche con un chicken burger. 

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