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Auchan, il passaggio a Conad costa carissimo: annunciati 817 esuberi, 456 solo nel Milanese

All'Auchan di Rozzano saltano 456 lavoratori. Bussolati: "Sconforto e paura per i dipendenti"

Speranze finite. La doccia gelida, tanto temuta, è appena arrivata. È partita la procedura di licenziamento collettivo per 817 impiegati ex Auchan, nei mesi scorsi acquisita da Conad. Tra loro ben 456 sono nel quartier generale di Rozzano, che già si sapeva avrebbe pagato il prezzo più alto del cambio societario. 

E il bagno di sangue potrebbe non essere finito perché - stando a quanto avevano accertato i sindacati - l'idea della nuova dirigenza è ridurre l'organico di almeno "3.100 unità". Il prossimo taglio, quindi, potrebbe riguardare i dipendenti della rete vendita. Gli unici lavoratori al sicuro, almeno per ora, sono gli impiegati dei supermercati che sono finiti ad Esselunga e Carrefour, che hanno assorbito parte degli store ex Auchan. 

"Decisione scellerata" 

"Purtroppo per i lavoratori Conad-Auchan è arrivata la notizia che non avrebbero mai voluto ricevere. L'azienda ha attivato la procedura di licenziamento collettivo per diverse centinaia di dipendenti, in particolare legati alla sede di Rozzano", il commento a caldo di Silvia Roggiani, segretaria metropolitana del Pd. "Non ce l'aspettavamo, e non se l'aspettavano le tante lavoratrici e i lavoratori che in questi mesi hanno protestato, scioperato e rivendicato i loro diritti, come Simona Piccolo. Il Partito Democratico non vuole abbandonare questi lavoratori e continuerà a seguire la vicenda. Perché se c'è anche una infinitesima possibilità di ribaltare questa decisione scellerata, noi la percorreremo".

Sulla stessa lunghezza d'onda Pietro Bussolati, consigliere regionale e membro della segreteria Dem. "Purtroppo è arrivata la notizia dell’attivazione della procedura di licenziamento collettivo per diverse centinaia di dipendenti Conad-Auchan, quelli legati alla sede di Rozzano. Adesso l’azienda dovrà contattare con i sindacati le modalità di uscita degli esuberi dichiarati. È una pessima notizia, per i lavoratori, per le loro famiglie, per tutti coloro che si sono spesi anima e corpo per questa vicenda in questi mesi, come Simona Piccolo - ha scritto sui social -. So bene che in questo momento non esistono parole che possano alleviare lo sconforto e la paura di chi da un giorno all’altro vede piombare l’incubo della disoccupazione nella sua quotidianità, dopo una vita spesa a lavorare per la propria azienda e per la propria comunità. Posso solo garantire che, come Partito Democratico, continueremo a presidiare questa vicenda come prima e più di prima, per salvaguardare la dignità ed essere al fianco dei lavoratori colpiti da questa decisione inaccettabile".

L'ultima protesta dei lavoratori

Che fosse una decisione inaccettabile, i lavoratori lo avevano già detto il 23 dicembre, quando avevano protestato per quello che per loro era un Natale di paura e dolore. 

I manifestanti, supportati da tutti i sindacati di settore, si erano ritrovati in piazza città di Lombardia per esprimere tutti i loro dubbi sul piano che getta nubi nerissime sulla testa di oltre 3mila lavoratori. 

"Ma è Natale o Halloween? - si leggeva in un volantino dei dipendenti, che dicevano di sentirsi fantasmi e che avevano già acceso la luce sulla loro situazione durante la Prima alla Scala -. A Natale non vogliamo regali, chiediamo solo solidarietà verso la nostra lotta e che questo gruppo di migliaia di lavoratrici e lavoratori, che nonostante tutto continuano a lavorare con professionalità e impegno, non venga distrutto per sempre”.  

"L’acquisizione della rete di vendita di Auchan e Sma da parte di Conad riguarda 6.600 dipendenti in Lombardia, di cui 3.100 non inclusi nel progetto di passaggio", avevano messo nero su bianco i sindacati denunciando la situazione. E tra i "non inclusi" sono già partiti i licenziamenti. 

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