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Economia Via della Liberazione

Per ridurre i costi l'Inter vuole licenziare anche tre magazzinieri

I sindacalisti si oppongono alla decisione: "Sono ultra 50enni e guadagnano nulla rispetto a un calciatore del club"

Tre magazzinieri che lavorano nel deposito centrale dell'Inter rischiano di perdere il posto di lavoro. Nelle scorse ore la società ha confermato di voler cessare il rapporto e di "esternalizzare l’attività ad una società terza", spiega la Cgil attraverso una nota. Il motivo? Ridurre i costi, anche su questo versante.

Nella mattinata di giovedì 28 ottobre la protesta dei sindacati è arrivata sotto le finestre del club, in viale della Liberazione a Milano (zona Porta Nuova). "Caro Zhang i dipendenti non si toccano". Fermate "mister tagli", si legge su uno striscione appeso a due passi dal nuovo palazzo del club.

I sindacati vogliono trovare una soluzione al licenziamento "come il reimpiego in altre mansioni, peraltro facilmente percorribile data l’esperienza polivalente dei lavoratori in questione", precisano dalla Cgil. La società di Zhang, tuttavia, ha intenzione di tirare dritto: "L’azienda inspiegabilmente ha confermato di voler chiudere i tre rapporti di lavoro a partire dall’1 novembre, data di scadenza del blocco dei licenziamenti decisi dal Governo", precisano i sindacalisti.

"Considerando che la somma dei tre stipendi costituisce una minima frazione dello stipendio medio che l’Inter paga ai giocatori, che si tratta di persone ultracinquantenni, e che l’Inter ha sempre promosso valori come l’uguaglianza e la fratellanza, riteniamo questa decisione non accettabile e chiediamo all’Inter di tornare indietro nelle sue intenzioni", hanno puntualizzato i sindacalisti.

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