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Economia

Perché chiude il Mc Donald's di Piazza San Babila

Il locale chiuderà a causa del caro affitti. Il primo fast food in piazza San Babila aprì nel 1981 con l'insegna Burghy

Chiuderà un giorno prima di Sant'Ambrogio (il 6 dicembre) il Mc Donald's in piazza San Babila, uno dei simboli della "Milano paninara" degli anni Ottanta. Il motivo? Un mix di fattori: contratto d'affitto in scadenza e costi per il rinnovo troppo alti, proprietà che ha prospettato un aumento del canone di locazione e anche calo di clienti a causa del cantiere della M4.

I 35 lavoratori del punto vendita, uno dei pochi di proprietà della catena a stelle e strisce e non in franchising, non rimarranno a casa: ogni operatore e dirigente ha scelto un ristorante dove ricollocarsi, molti sono finiti nei locali sempre in pieno centro come in Duomo o in Galleria Ciro Fontana. Non è ancora chiaro, invece, quale sarà il brand che subentrerà al fast food.

Le prime piastre e friggitrici entrarono in quel negozio di piazza San Babila nel 1981, il locale iniziò come Burghy (marchio della catena di supermercati Gs quando apparteneva al gruppo Sme). Il passaggio a Mc Donald's avvenne nel 1996 quando il colosso americano - allora non ancora affermato in Italia - acquisì il brand italiano (che nel 1985 era passato sotto il Gruppo Cremonini).

L'aspetto economico o commerciale, comunque, non è quello più importante nella vicenda. In quel ristorante, quando ancora era Burghy, nacque la moda dei Paninari: fenomeno di costume prevalentemente adolescenziale. Rispetto alle precedenti generazioni quei ragazzi non avevano ideali politici ben delineati, anzi gli ideali di destra o sinistra non riuscivano a fare breccia nei loro cuori. Quello che li accumunava era una passione smisurata per l'abbigliamento firmato, d'altra parte erano i ruggenti anni Ottanta e Milano era la "Milano da bere" che non si fermava mai. Mai.

I paninari indossavano piumini Moncler, scarpe Timberland, Felpe Naj-Oleari, Jeans Levi's e cintura El Carro. Capi firmati ma non solo: si esprimevano con uno slang tutto loro fatto di "Galli" (i ragazzi giusti) e "Sfitinzie" (la controparte femminile dei paninari) "Arterio" (chi era molto più in là con gli anni). Il dizionario dei paninari finì anche in televisione: Enzo Braschi attraverso Drive-In portò quelle parole in tutta Italia. Poi tutto finì: con i primi anni Novanta la moda dei paninari si esaurì, quelli che una volta erano adolescenti diventarono adulti, altri clienti iniziarono a frequentare quei tavoli. Adesso anche il caro-affitti ha distrutto uno dei simboli dell'ormai vecchia "Milano da bere". Questa volta non ci sarà nessun ritorno sui propri passi: azienda e proprietà dello stabile non hanno intenzione di trovare un punto d'incontro, come invece era accaduto nel 2015.

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