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Il presidio Maflow al Pirellone: “Solo la Regione può fare qualcosa”

Hanno tutti svariati anni di servizio alla Maflow di Trezzano. Qualcuno anche 32. Sono i lavoratori che presidiano il Pirellone da lunedì. Chiedono di poter tornare a lavorare

Trecentotrenta lavoratori a rischio, a novembre, lavoravano a pieno regime con settimane farcite di straordinari. Poi, di colpo, smascherati i debiti della società, una settimana ogni 4. Sono 50, non di più, tra operai e impiegati, le persone che oggi, a turno, lavorano all'interno della sede della Maflow di Trezzano sul Naviglio, gli altri da lunedì sono in presidio davanti alla sede della Regione per chiedere un intervento da parte delle istituzioni.


maflow"Noi possiamo sì protestare ma certi equilibri li decide la politica, dall'alto - ha spiegato Massimo Vettieri, rappresentante della CUB, distribuendo volantini - Abbiamo scelto di stare qui fino a venerdì perchè con il federalismo è la Regione quella che può fare qualcosa: martedì Gibelli, il vice di Formigoni, si è detto pronto a fare il possibile ma la situazione è difficile, pare che ci siano 4 offerte per il commissariamento ma che solo una rispetti le richieste del bando".


"L'unica soluzione possibile è che ci compri la Vision - ha detto Giuseppe, da 12 anni in Maflow - e che, affittando un capannone più piccolo, investa su di noi. Così BMW ha detto che tornerebbe a darci il lavoro, ora invece non si fida e si è portata tutto a casa, e in Cina".


La Maflow, infatti, azienda leader in Europa per tubazione di aria condizionata per il settore auto, da qualche mese ha trasferito gli ordini produttivi nella sede tedesca lasciando a mani e borsellini vuoti i lavoratori italiani, da più di 10 anni fornitori di un eccellente servizio di produzione.


"Là il governo va incontro alle aziende - ha commentato Ivan, seduto sui gradini di piazza Duca d'Aosta - invece in Italia se ne fregano di noi, delle persone che lavorano, e portano tutto all'estero".


"Eravamo pieni di lavoro - ha raccontato Lucia che nel 2010 festeggia 32 anni in Maflow - La Bmw è sempre stata soddisfatta, poi è saltata fuori la storia dei debiti e siamo rimasti a casa. Nessuno ci vuole aiutare e la sede di Trezzano è una delle più problematiche, parlano di un taglio di 200 persone, ci sono alcune coppie entrambi lavoratori in Maflow...come fanno a vivere? Noi continuiamo a protestare, ogni lunedì mattina ci si riunisce e si decide come agire per farci ascoltare".


Annuisce Concetta, 13 anni di Maflow, jeans, zaino ed una rivista, dietro una bandiera della CUB, gialla, sullo sfondo il Pirellone: "Qui ci stanno portando alle lunghe - ha sospirato - per ora continuiamo, non ci sono molte speranze, aspettiamo solo di sapere cosa ci accadrà".

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