Clima: i centri sociali occupano la sede di Milano di Cassa Depositi e Prestiti
Gli antagonisti denunciano un ruolo a loro dire "inaccettabile" di Cdp sul Recovery Fund
Occupata la sede milanese di Cassa Depositi e Prestitti, in via San Marco, da parte di studenti e centri sociali. Cdp ha "un ruolo del tutto inaccettabile" nella gestione dei soldi che arriveranno grazie al Recovery Fund dato che intende finanziare i progetti di società come Eni e Snam che "sono inutili e controproducenti per affrontare la crisi climatica": è quanto denunciano i manifestanti.
Il video
Alcune sigle tra le quali Rete degli Studenti, Lume, MilanoinMovimento, Lambretta e Zam hanno partecipato alla protesta, definendosi "attivisti e attiviste per la giustizia climatica", stendendo uno striscione con la slogan 'Recovery fund for climate justice' utilizzato anche nei cortei dei Friday for Futures.
"Cdp primo azionista di aziende che presenteranno progetti"
"La Cdp - denunciano - è un vero e proprio forziere per lo Stato italiano capace di indirizzare enormi finanziamenti al fossile invece che alla riconversione" e "tra i colossi del fossile che stanno presentando progetti per il Recovery ci sono Eni e Snam, società di cui Cassa Depositi e Prestiti è il primo azionista e dovrà sponsorizzarne i piani. I progetti di queste società sono inutili e controproducenti per affrontare la crisi climatica e il duplice interesse di Cdp, la stesura dei progetti italiani e il profitto di queste multinazionali, è un cortocircuito letale per la nostra sopravvivenza".
"L'unica spinta - concludono - in grado di far cambiare la rotta viene da noi, attiviste e attivisti che vivono sulla propria pelle la crisi climatica, economica ed occupazionale. Le soluzioni concrete e dirette per ottenere giustizia climatica non sono basate sull'inquinare meglio, ma sul non inquinare".