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Economia

Il coronavirus fa crollare la compravendita di case di Milano, ma nel 2021 torneranno a salire

Gli esperti prospettano una brusca frenata pari al 15%, la situazione migliorerà nel 2021

Non sono rosee le previsioni sul 2020 per il mercato immobiliare milanese. E la colpa è tutta della crisi scatenata dal coronavirus. Secondo la stima di scenari immobiliari le compravendite subiranno una brusca frenata: un calo del 15% (22mila compravendite), ma nel 2021 torneranno a crescere con un aumento del 13% (25mila). Sono alcuni dei dati emersi nella mattinata di 22 luglio nel corso del convegno "Gran Milàn" durante il quale è stato presentato il Rapporto 2020 sulla Città metropolitana di Milano con focus su "La nuova geografia della Grande Milano: territorio, economia e mercato immobiliare", realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Risanamento.

I prezzi e le previsioni sul mercato immobiliare

A Milano i prezzi medi di vendita nel 2019 sono stati pari a 8.850 euro al metro quadrato nelle zone centrali, 5mila euro al metro quadrato nelle zone semicentrali e 3.300 euro al metro quadrato nelle zone periferiche. I canoni medi si attestano a 345 euro annui al metro quadrato nelle zone centrali, 215 euro annui al metro quadrato nel semicentro e 130 euro annui al metro quadrato in periferia.

Le stime per la fine dell’anno in corso e le previsioni per il 2021 indicano una lieve diminuzione di quotazioni, prezzi e canoni. Le zone centrali manterranno il livello dei valori raggiunto per l’anno in corso, perdendo poco più dell’uno per cento nel 2021. Le zone semicentrali evidenzieranno una contrazione dei prezzi, nell’arco del prossimo biennio, di poco superiore al tre per cento rispetto al 2019. L’impatto della crisi sulle quotazioni delle zone periferiche sarà più incisivo. Nel 2020 la diminuzione dei prezzi sarà pari a circa il tre per cento, mentre per i canoni sarà prossima al quattro. Nel 2021 i canoni di locazione registreranno un ulteriore calo del quattro per cento, mentre i prezzi dovrebbero diminuire ulteriormente del tre per cento rispetto al 2020.

A partire dal 2022 i prezzi e i canoni delle zone centrali e semicentrali torneranno a crescere, mentre per le zone periferiche, gli effetti della crisi sanitaria saranno prolungati nel tempo.

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