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Mercoledì, 27 Settembre 2023
Economia

Il prezzo della benzina è sempre più alto: rincaro sopra i 2 euro

Secondo i dati del Mise, il prezzo della benzina è aumentato di 3,41 centesimi al litro nel giro di una settimana. Gli aumenti non risparmiano gasolio e Gpl

Il prezzo della benzina e di tutti i carburanti continua a salire. Secondo i dati aggiornati del ministero dello Sviluppo economico sulla settimana appena trascorsa, il prezzo medio settimanale della benzina sale a 1,749 euro al litro, con un aumento di 3,41 centesimi rispetto alla settimana precedente. Una crescita che ha coinvolto anche il gasolio, che con un balzo di + 5,18 centesimi arriva  quota 1,613 euro al litro, e il Gpl, 0,83 euro, +4,53 centesimi. Nel frattempo, con il Brent che ritorna vicino a quota 85 dollari, le quotazioni dei prodotti raffinati in Mediterraneo aumentano, con le conseguenze che vanno a poi a 'pesare' sui prezzi alla pompa. Secondo la Staffetta Quotidiana si registra inoltre un nuovo aumento per i prezzi del Gnl alla pompa che sale di 33 centesimi a 1,822 euro/kg.   

Benzina, diesel e Gpl: i prezzi aggiornati

Intanto le medie dei prezzi dell'Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico vedono la benzina self service a 1,750 euro/litro (+1 millesimo, compagnie 1,756 pompe bianche 1,734), il diesel a 1,615 euro/litro (+1, compagnie 1,620, pompe bianche 1,603). il Gpl servito a 0,823 euro/litro (+2, compagnie 0,832, pompe bianche 0,810) e il metano servito a 1,648 euro/kg (+3, compagnie 1,704, pompe bianche 1,600). Sulle autostrade - continua la Staffetta - la benzina in modalità servito si attesta abbondantemente oltre quota 2 euro, a 2,048 euro, mentre a questo tetto si avvicina il gasolio (servito 1,954). Ieri le quotazioni dei prodotti raffinati in Mediterraneo avevano chiuso con la benzina a 534 euro per mille litri (+4 euro) e il diesel a 531 euro per mille litri (+6).

Assoutenti: ''Nuovo record, crescita senza sosta''

I continui aumenti hanno ovviamente innescato le reazioni delle associazioni dei consumatori. Secondo Assoutenti, questa crescita rischia di determinare una ''gelata'' sui consumi di Natale, portando le famiglie a tagliare le spese in occasione delle prossime festività: ''Siamo in presenza di una vera e propria emergenza, perché gli incrementi dei listini dei carburanti hanno effetti negativi sull'intero sistema economico - spiega il presidente Furio Truzzi - Oltre ad aggravare la spesa degli italiani per i rifornimenti, il caro-benzina determina maggiori costi in capo a industrie e imprese, causa aumenti dei prezzi al dettaglio e ha ripercussioni sull'inflazione. Famiglie e attività produttive sono così schiacciate dall'escalation dei prezzi di benzina e gasolio, ed è necessario un intervento del Governo perché, senza misure per contenere la crescita dei prezzi, il potere d'acquisto dei cittadini subirà un duro contraccolpo e le conseguenze si faranno sentire direttamente sui consumi di Natale, che potrebbero subire un drastico taglio''.

''È necessario quindi intervenire sulla tassazione che vige sui carburanti, tagliando Iva e accise in modo da contenere la crescita dei listini e limitare gli effetti indiretti del caro-benzina sui prezzi dei prodotti trasportati e sui costi per industria e imprese'' conclude Truzzi.

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