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Il Comune di Milano ha un rating BBB nonostante un debito di 3,6 miliardi di euro

Si prevede una graduale ripresa delle entrate ai livelli pre-pandemia nel periodo 2022-2024

Fitch ha confermato il rating a lungo termine del Comune di Milano a "BBB" con outlook stabile. Si attesta la valutazione al rialzo data nel dicembre scorso alla salute finanziaria dell'ente, che nel 2019 aveva ricevuto un "BBB" con outlook negativo e nei due anni di pandemia un "BBB-". Confermato anche lo Standalone Credit Profile, il profilo di credito autonomo, ad "a-", giudizio che combina una doppia "aa" attribuita alla sostenibilità del debito con un profilo di rischio ritenuto di fascia media.

"Il Comune di Milano - spiega l'assessore al Bilancio Emmanuel Conte - ha un debito di 3,6 miliardi di euro coperto da un patrimonio di quasi 10 miliardi e da entrate solide, tanto che ne potremmo contrarre altro senza problemi: il limite consentito per la spesa per interessi è fissato al 10% delle entrate correnti, noi siamo solo al 4%. Fitch lo certifica con la sua pagella: la tripla B di Milano è condizionata dal rating sovrano dell'Italia e dal suo rapporto debito-Pil ma lo Standalone Credit Profile, il profilo di Milano senza la 'cappa' nazionale, è molto buono".

L'agenzia anglo-americana prevede una graduale ripresa delle entrate ai livelli pre-pandemia nel periodo 2022-2024, conferma il "buon record di controllo dei costi" dell'Amministrazione e si aspetta che "la città continui a monitorare attentamente la spesa operativa nel medio termine".

"Il Comune - prosegue Conte - ha un'architettura dei conti solidi ma per continuare a gestire con efficienza le risorse pubbliche e a soddisfare i bisogni e le aspettative di sviluppo di cittadini e imprese deve avere la possibilità di programmare in maniera flessibile la propria politica di bilancio attraverso una diversa contribuzione alla copertura della spesa corrente, creando le condizioni perché sia destinataria di adeguati flussi finanziari, automatici e non rimessi alla discrezione dello Stato anno per anno. La città genera circa il 5% del Pil nazionale, registra un Pil pro capite di 50mila euro contro la media europea di 30mila euro, nei due mandati Sala ridurrà lo stock di debito di oltre il 12%, mentre quello nazionale è aumentato di circa il 17%: le grandi città sono le nuove dimensioni di riferimento dello sviluppo e Milano è una delle prime cinque d’Europa, oltre a essere la città più inclusiva”.

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