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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Milano capitale del design: ecco l'identikit del designer milanese

Davanti a Londra e New York è Milano la capitale indiscussa del design. E come sono i suoi designer? Ambientalisti, social - networker ed expo - ottimisti. Ecco il ritratto della Camera di Commercio

Design di qualità senza volare oltre confine. Milano, precedendo Londra e New York si conferma ai più come la capitale del design. Almeno secondo le stime elaborate dalla Camera di Commercio della città che tiene le fila delle imprese meneghine. A conferire a Milano il primato in tema di design sono soprattutto i giovani dei paesi emergenti (asiatici e dell'Est Europa) e dell'Europa meridionale (soprattutto italiani) mentre tra i giovani designer provenienti dall'area anglosassone e dai paesi dell'Europa centro-settentrionale Milano perde posizioni a favore di Londra e New York.

Capitale mondiale del design o meno, è su Milano che in questa settimana si concentra l'attenzione di tutti: fra Salone del Mobile e Fuori Salone, la città si è trasformata in una enorme vetrina. Protagonista indiscusso: l'oggetto, fra arte, industria e filosofia.

Ma come sono i designer meneghini? L'identikit lo svela ancora una volta la Camera di Commercio di Milano: sono ambientalisti, social - networker ed expo - ottimisti. Lavorano cinquanta ore alla settimana e sempre in maggior numero chiedono l'istituzione di una rappresentanza sindacale. E se la crisi stringe i cordoni della borsa, rinunciano all'happy hour ma non alla cultura.

Il valore più sentito dai creativi milanesi - sempre secondo la ricerca della CamCom - è l'indipendenza: per il 97% dei designer è il valore principale da conquistare. Ma a scanso di equivoci e di narcisismo, non c'è solo l'interesse per sé stessi: tra i valori principali c'è anche l'essere utile agli altri (90%).

  Indiscusso il legame tra economia e creatività, ma la città deve rafforzarsi  


La ricerca "Tribù creative nella città infinita" è stata realizzata dalla Camera di Commercio di Milano in collaborazione con il Consorzio Aaster. Ecco alcune cifre:


Spazio alla cultura: l'81% non ha tagliato le spese per i musei, il 68% per i libri. Segno che la creatività si appoggia anche agli stimoli esterni.


Cresce lo stress: il 62% degli intervistati accusa alti livelli di stress da lavoro. E sempre la ricerca ne svela il perchè: i designer milanesi lavorano, in un quarto dei casi, 50 ore alla settimana, tirando tardi in ufficio.


Tagli anticrisi:
sono fiduciosi nell'occupazione e il loro settore non ha subito flessioni, però la crisi si sente anche qui. Il 44% ha ridotto le spese, tagliando sul superfluo e il 26% ha detto addio all'happy hour.


"Il legame tra economia della creatività - ha commentato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano - e la città deve sapersi rafforzare. Milano deve diventare non solo il luogo dove stare se si vuole lavorare in campi come il design, la moda, la comunicazione, ma anche una città con cui ci si identifica, capace di ascoltare e di valorizzare gli stimoli che partono dalla tradizione e guardano al futuro. E' questa la sfida che deve essere affrontata e vinta se vogliamo trasformare Milano in un centro di eccellenza capace di attirare cervelli, e di farli rimanere".

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