San Raffaele - Vaticano, spunta un'email di Gotti Tedeschi

Non fu soltanto il segretario di Stato Vaticano, Tarcisio Bertone, a interessarsi dell'acquisto del San Raffaele da parte della Santa Sede. E' quello che emerge da una email in possesso del settimanale L'Espresso, diffusa online mercoledì. Il mittente dell'email è Ettore Gotti Tedeschi, banchiere di lungo corso, professore alla Cattolica e soprattutto presidente dello Ior fino a qualche giorno fa. Destinatario, il segretario particolare di Bertone. L'email è datata 4 ottobre 2011.

L'ex presidente dello Ior descrive minuziosamente le richieste che sono arrivate allo stesso Ior affinché il Vaticano acquistasse l'ospedale, che stava naufragando in un mare di debiti. Gotti Tedeschi in pratica sarebbe stato sollecitato a verificare l'eventuale interesse del Vaticano nell'affare. Ma chi lo sollecitò? Nomi importanti: l'ex presidente di Unicredit Carlo Salvatori, il presidente della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti, l'allora ad di Banca Intesa Corrado Passera, poi Gianni Letta e infine Roberto Formigoni. Politici dunque, ma anche personalità legate alle due banche maggiormente esposte sul San Raffaele.

E Bertone, stando al contenuto dell'email, avrebbe risposto affermativamente, autorizzando le analisi di fattibilità. Ne sarebbero seguiti incontri a Milano con Guzzetti, Passera e Don Verzé. "Terminati gli incontri - si legge nell'email, sempre riferita da L'Espresso - si procede nel progetto": una procedura concordata col Tribunale di Milano.

L'affare poi sfumò perché l'offerta di 250 milioni di euro avanzata dallo Ior fu superata da quella di Giuseppe Rotelli. Ora il pensiero corre alla sfiducia (all'unanimità) con cui Gotti Tedeschi, il 24 maggio scorso, è stato estromesso dalla presidenza dello Ior. "E' stato un board laico a sfiduciarlo", s'affretta a chiarire padre Lombardi. Eppure molti potrebbero pensare, dopo la diffusione di questa email, che nella sfiducia abbia "giocato" anche il fallimento dell'operazione San Raffaele.